È trascorsa la seconda notte con i poveri che per ripararsi dal gelo hanno trovato rifugio nella chiesa di San Giuseppe a due passi di piazza Sant'Oronzo.
Ieri sera ad accoglierli insieme con i giovani della Comunità di Sant'Egidio anche un piccolo gruppo di giovanissime scout provenienti da Casarano, che giunte a Lecce nella mattinata di ieri per compiere una tappa del noviziato previsto dal cammino dell'Agesci, hanno offerto il loro servizio pur di trascorrere le ore più fredde della notte al sicuro sotto un tetto.
Nel segno della fraternità umana, della spiritualità e del servizio di carità verso chi proprio in questi giorni di festa vive in modo ancora più sofferto il freddo polare, i giovani leccesi della Comunità di Sant'Egidio hanno offerto la loro disponibilità e il proprio apporto per offrire, con la Chiesa diocesana, un rifugio, una bevanda calda e un letto a chi vive per strada.
“Tenere aperta la chiesa di San Giuseppe - spiega Riccardo Seclì, uno dei responsabili alla fine della seconda notte trascorsa insieme con i poveri - è stata un’esperienza in continuità con il nostro impegno. È stato proprio Papa Francesco a ricordarci esplicitamente che noi intendiamo coniugare nella nostra esperienza religiosa e civile, spirituale e sociale, i valori preghiera-poveri-pace”.
Già tutte le settimane i circa trenta giovani che, provenienti da Lecce e dai comuni, compongono il gruppo s’impegnano in un incontro, nel visitare una casa di anziani offrendo loro dialogo e gioia e nell’offrire un caldo ristoro serale e un fraterno legame di amicizia a persone in difficoltà presenti nei diversi quartieri.
“L’esperienza di accogliere chi avrebbe passato la notte al gelo – continua ancora Riccardo – sia pure limitata ad alcuni ospiti, ha dimostrato, inoltre la generosità di molte persone. Davvero tanti hanno offerto, in vari modi, la loro disponibilità. Un fatto che accresce la nostra fiducia nel futuro e la nostra speranza. Molta gente è sensibile alla solidarietà, è disponibile a partecipare e attende di essere coinvolta nel fare il bene”.
Sono stati tanti, infatti, i benefattori e i volontari impegnati, nell’iniziativa insieme con alcuni enti. Da segnalare in particolare la confraternita di San Giuseppe che ha tenuto aperta la chiesa e la Protezione civile "Il Cormorano" di Monteroni che ha allestito il dormitorio straordinario con i lettini.