“No, grazie, non ne ho bisogno!”, “Non ho tempo di fermarmi con te!”, “Avessi un euro in tasca oggi!”. Ripete queste frasi Amadou con occhi provati.
Ripete le espressioni fugaci di gente distratta, sottolineando tutta la mortificazione e l’isolamento che si porta dentro ogni volta che rientra a casa dopo il lavoro. Si, lavoro. Può anche non essere considerato tale da molti, ma lui ogni giorno si impegna per realizzare il suo sogno: vendere e scrivere dei libri.
È arrivato in Italia per lavorare, per contribuire al bene comune e ieri ha voluto raccontarsi in occasione della ricollocazione della “free little library” restaurata dai ragazzi ospiti del Cas “Casa Francesco” di Novoli. Un contenitore capace di custodire libri di ogni genere messi a disposizione di tutti quelli che, liberamente, vorranno fermarsi a leggere su di una panchina nei pressi di piazza Regina Margherita a Novoli.
Dopo l’inaugurazione, la festa è proseguita nel palazzo baronale, prima con un momento di àgape fraterna, poi con la proiezione del cortometraggio “il venditore di libri” di Dario Brandi. Il video racconta proprio la storia di Amadou. Un giovane senegalese che, come tanti, ha lasciato la sua patria, con non poche difficoltà, per incamminarsi verso l’Europa. Tra Milano e Lecce si reinventa: sceglie di non vendere braccialetti o accendini, ma libri. Ora propone un testo scritto da lui e dai ragazzi che, insieme con lui, hanno cominciato a scrivere. “Attraverso la cultura si possono rompere i confini” afferma Amadou. Nella certezza che solo mediante la conoscenza profonda dell’altro si è capaci di vedere oltre una diversità apparente. Si è capaci di entrare nel cuore di chi sogna una vita degna di essere vissuta.
La serata a Novoli è stata promossa dalla Fondazione Emmanuel di Francesco Tarantini in collaborazione con l’associazione culturale Rapsodia 8.9, Art Studio Ballet, l’associazione Chiara Luce, Fare Verde Puglia, il Rione Stazione Novoli, la Società Operaia, l’associazione inSalento, la parrocchia Sant’Andrea apostolo e l’associazione Crea. Quest’ultima ha curato nel corso della manifestazione un laboratorio per bambini dal titolo “OrigaMigrante”.