Chi sceglie di seguire il Signore è ben preparato ad avere sempre valigia pronta, piedi veloci e cuore grande per poter amare "di più". Ma non senza l'umano distacco che, a volte, gioca brutti scherzi.
Con sentimenti di commozione, l'altra sera, nella vigilia Assunta, don Alessandro Scevola, parroco della Santa Famiglia in Trepuzzi e in predicato di trasferirsi nelle parrocchie di San Nicola e Mater Domini a Squinzano, ha presieduto, sul sagrato della chiesa matrice,la solenne concelebrazione trasmessa in DIRETTA su Portalecce con accanto don Vincenzo Marinaci, don Gianmarco Errico, don Arcangelo Giordano, Padre Francesco Pesimena e Padre Luigi Ragione.
È stato proprio l'arciprete di Trepuzzi che rivolgendosi a don Scevola nel saluto iniziale ha sottolineato la stabilità dell'affetto che lega presbitero e comunità.
Ha affermato: "Caro don Alessandro, sarai e ti sentiremo sempre nostro, figlio e padre di una comunità che ti ha amato e seguito così come, siamo sicuri, saprai fare nella nuova realtà in cui il Signore ti chiama ad operare".
L'omelia di Scevola si è snodata su due concetti importanti: la maternità di Maria e il coraggio.
Ha sottolineato: "questa sera, tutti, me compreso, siamo venuti con il cuore pieno di preghiere e anche io ho il mio da chiedere; andare alla Madre è fare esperienza di chi ci ama a prescindere, di chi conosce ciò di cui abbiamo bisogno, di chi ascolta il palpito del nostro cuore e ne intercetta i bisogni".
Perciò la Vergine chiede ad ognuno di essere figli coraggiosi, come lo è stato lei che, in ascolto del Signore, ha saputo fidarsi di Lui, con audacia.
Al termine della celebrazione mons. Marinaci a nome della comunità trepuzzina gli ha rivolto un sentito MESSAGGIO di saluto e ha consegnato a don Scevola un dono : uno zaino, da riempire non soltanto di beni materiali, quanto dell'entusiasmo necessario per servire il Signore.
Un commosso don Alessandro ha ringraziato tutti dicendo: "mi sento a casa: questa comunità mi ha accolto nella festa della Madre ormai molti anni fa prima come vicario parrocchiale e poi come parroco della Santa Famiglia; sono stati anni belli, di grande intesa e collaborazione oltre che di grandi soddisfazioni reciproche; solo il Signore conosce tutto e può dire qualcosa sul nostro operato. Per parte mia, state pur certi: vi ho amato con tutto me stesso e continuerò a farlo e perciò vi chiedo di pregare per me".
L'abbraccio virtuale ma caloroso dei presenti è stato il riconoscimento di quanto un sacerdote possa far breccia nel cuore di una comunità cittadina e ha rappresentato l'incoraggiamento benedicente di chi consegna ad un altro popolo uno dei suoi fiori all'occhiello più belli e generosi.
Nei prossimi giorni - e comunque prima del trasferimento (il 20 settembre) a Squinzano - un consiglio comunale straordinario conferirà a don Alessandro Scevola la cittadinanza onoraria di Trepuzzi.