La seconda Giornata mondiale del poveri, voluta da Papa Francesco, celebrata a Lecce nella la Casa della Carità con doni personali e culturali, per porre al centro la persona e la sua dignità.
Segno di una società ingiusta che emargina, crea barriere, la povertà aumenta e lancia il suo grido a cui la comunità cristiana risponde con la generosa accoglienza, sensibilizzando al triste fenomeno con la Giornata Mondiale dei Poveri, eredità del Giubileo della Misericordia.
Nella Casa della Carità di Lecce la giornata è stata celebrata in un clima di entusiasmo e gioiosa condivisione in una declinazione speciale dell’abituale pranzo.
Nulla è stato lasciato al caso, con attenzione ai dettagli anche nell’apparecchiare la tavola, con la colorata nota di fiocchetti per ogni posto, quasi a riconoscere alle persone il dono della loro presenza.
Atteso il momento della distribuzione dei regali, volti al riconoscimento della persona e dei suoi bisogni di cultura, svago, bellezza; iniziativa, quest’ultima, che si intende proseguire nel tempo.
Colpisce tra i poveri, circa ottanta, italiani e di altre nazioni la presenza di giovani e donne. Simona Abate, solerte coordinatrice della Casa della Carità, spiega che “la povertà è sempre dietro l’angolo: perdita del lavoro, errori personali, separazioni. Oggi la fascia di difficoltà è quella tra i 45 e i 55 anni”. Vi sono anche storie positive di ragazzi arrivati come ospiti che adesso lavorano nella comunità.
Dalla povertà si può dunque uscire e per questo bisogna combattere e ingegnarsi di creare nuove occupazioni. A questo scopo è nata la cooperativa “Tau” di cui parla Alessandro Valenti, regista; la cooperativa “sta gestendo dei terreni dove persone italiane e stranieri che vivono in estrema difficoltà hanno la possibilità di riattivarsi attraverso l’agricoltura biologica”. La stessa partecipa ad un concorso con un progetto che si chiama “Benedetta fattoria” che persegue il sogno di costruire una comunità solidale dal basso (www.coltiviamoagricolturasociale.it).
Il diacono Mario Renna, presente da due anni della Casa della Carità, considera come l’atteggiamento dei poveri nei confronti dei volontari sia all’inizio di pudore, poi nascono amicizie.
La giornata si è conclusa con la corale “festa dell’Ascolto” organizzata dalla Comunità vincenziana presso la chiesa dell’Idria
Incontrare chi è costretto in stato di necessità, scoprire la bellezza di sentirsi fratelli, sensibilizzare la società e soprattutto scuotere l’indifferenza delle autorità è quanto emerge dalle iniziative e di cui si fanno portavoce Mons. Flavio De Pascali, vicario generale dell’arcidiocesi di Lecce e il vescovo emerito Cristofoto Palmieri che ha presieduto la messa solenne in cattedrale.