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È stata Claudia Koll ieri sera ad aprire la prima edizione del programma “I testimoni dello Spirito” presso la parrocchia S. Giovanni Battista di Lecce. Un progetto ideato da donGerardoIppolito, donAntonioForte e da un gruppo di fedeli laici allo scopo di recuperare nelle comunità parrocchiali spazio e tempo per la spiritualità.

 “Ho incontrato la misericordia di Dio attraversando la Porta Santa nel 2000”, l’anno del Giubileo - ha esordito l’attrice.  Accompagnava la sua coach americana, Geraldine, con cui doveva girare un film.

 La Koll interpretava un ruolo drammatico in un film ambientato a Brindisi con alcune scene a Roma. In tale circostanza, la coach,  benchè seguace della corrente spirituale New age, le aveva chiesto di accompagnarla a San Pietro.  Lì scoccò la scintilla della conversione, “sicuramente preparata da venti anni di preghiere e lacrime dei miei genitori”.

C’è da premettere che, per piangere in un film americano, si utilizza la ‘tecnica delle ferite del cuore’, cioè il ricordo di una sofferenza del passato evocata con una tecnica particolare in una sorta di psico-dramma. Il pubblico vede piangere il personaggio, ma in effetti  l’attore, interpretando il personaggio pensa al suo vissuto.

In particolare quella sera del 2000, Claudia ricordò quando da ragazzina aveva visto il film sulla Madonna di Fatima e ne era stata molto coinvolta emotivamente, perché aveva capito che  Maria non è una statua o un’immagine, ma una vera donna, speciale, che parla con i bambini affidando loro una missione importante.

Non aveva frequentato l’asilo, ma il mondo degli adulti e, in particolare, della nonna non vedente, con cui discuteva sulla vita, sul significato delle parole, sui perché. Dopo aver visto il film, tornata a casa aveva chiesto a Maria di prenderla con sé in cielo.  A distanza di tempo, nel 2000, il passaggio della Porta Santa riaccese il suo desiderio di Paradiso attraverso la bellezza della Madonna. 

Attraversava un periodo nel quale aveva cominciato a sentire il peso della vita ed un grande vuoto interiore. Nonostante lavorasse freneticamente si sentiva sola, perché priva di un amore vero, presa dal timore del matrimonio e dell’avere figli.  La Porta Santa la mise in crisi. Proprio il film girato a Brindisi prevedeva  una scena in cui Claudia dovessemanifestare amore e dolore per la perdita del compagno e per questo aveva lavorato con la coach su una sua vecchia ferita sentimentale. Ma, al momento di  manifestarla, si sentì bloccata, indifferente, senza afflato. Geraldine le disse: “Se non c’è verità nella tua vita, come ci può essere nel tuo mestiere?”.

Una vita di compromessi, menzogne, egoismo aveva viziato il suo cuore, impedendole di comunicare le sue emozioni.  Il Signore le fece comprendere il suo bisogno di un cammino di liberazione attraverso l’autenticità,la trasparenza senza nascondersi dietro le maschere, pur con le sue fragilità,  debolezze,  limiti.  Da allora Claudia è cambiata radicalmente.

È iniziato un viaggio di speranza, fede, grazia divina. Infatti, in periferia, la sua associazione Le opere del Padre ha aperto un servizio doccia-lavanderia per i senza tetto presso una parrocchia grazie ad una donazione di una signora siciliana. Un mezzo per restituire dignità e bellezza anche agli svantaggiati. Ma ben presto il servizio si è ampliato all’ambito socio-sanitario e di ristoro, Colomba express, grazie alla generosità di una signora, che prepara da mangiare di sera ogni settimana per almeno cento poveri. Nonostante ciò,è grande il senso d’impotenza che prova la Koll dinanzi all’impossibilità di cambiare la loro vita. “Molte ferite e molte esperienze negative, dal carcere alle separazioni familiari alla perdita di lavoro richiedono la misericordia di Dio”- dice.

Di qui l’idea del viaggio con loro a Siracusa, al Santuario della Madonna delle Lacrime per chIedere al Signore la pace del cuore  Sebbene mille ostacoli rischiassero di compromettere l’attuazione, un cordone di solidarietà non le ha permesso di retrocedere e grazie all’esercito italiano per una cifra irrisoria è stato garantito a tutti il pernottamento per quattro giorni. Inoltre, il servizio dei pullman è stato gratuito, la Finanza e le comunità di Pozzallo, Modica, Rosolini si sono mobilitate e le suore Orsoline della Sacra Famiglia hanno reso  disponibile l’idromassaggio. È stato un vero pellegrinaggio per gli ospiti amati e ben accolti. “Un viaggio benedetto da Maria”.

“La vera povertà è non avere amore da donare” ha detto l’attrice a proposito della sua prima visita in Etiopia, nel periodo in cui, appena convertita, temeva di cadere in miseria. Racconta che, tornata in Italia, si trovò ad entrare nel santuario della Divina Misericordia e lesse l’iscrizione”Gesù confido in te”. Il Signore evidentemente la invitava a camminare con lui fidandosi della sua provvidenza. Oggi, se la popolarità di attrice la aiuta molto nella sua missione, “è necessaria la preghiera e l’offerta di qualche sofferenza, fatica, stanchezza per rendere gloria a Dio”. Al di sopra di tutto la capacità di perdonare e di non spegnere i lucignoli fumanti, ma dare a tutti l’opportunità di risorgere.

“Ho scelto di partecipare al cast del film Santa Maria Goretti, perché ritengo che sia un esempio di purezza per i giovani. Quando la grazia mi ha liberata dalla malizia e dalle ambiguità, ho incominciato a custodire il corpo, tempio dello Spirito Santo, che non è imbruttirmi o nascondermi.  So che Dio ci ama, la sua misericordia supera il nostro peccato ed Egli può fare cose grandi se ritorniamo da Lui con tutto il cuore. Non smetterò mai di ringraziarlo per aver dato un senso nuovo alla mia esistenza. Non vivo più per me stessa, ma per fare la volontà divina e se non riesco ad attuarla il Signore mi aiuta a ritornare in carreggiata. Per questo per me è importante vivere il Vangelo, dedicare tempo all’adorazione eucaristica e mettere al primo posto Dio”.

 

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