L’associazione “Cuore e mani aperte” OdV e l’Istituto Santa Chiara Lecce-Roma, centro di eccellenza nazionale nella riabilitazione, hanno donato una barella a forma di “Car”, personaggio amatissimo dai piccoli, all’Unità operativa complessa di neurochirurgia infantile del Policlinico Universitario “A. Gemelli” a Roma.
L’ausilio è stato simpaticamente ribattezzato “Ludobarella car” e la cerimonia di consegna si è tenuta ieri mattina nell’atrio di ingresso del Policlinico Gemelli, alla presenza del prof. Gianpiero Tamburrini, direttore dell’Unità di Neurochirurgia infantile del Gemelli, di don Gianni Mattia, fondatore e presidente di “Cuore e mani aperte” e cappellano del presidio ospedaliero “Vito Fazzi” di Lecce, e del dott. Vincenzo Ciccarese, direttore responsabile di Istituto Santa Chiara Lecce-Roma. Hanno, inoltre, presenziato a testimonianza della loro gratitudine verso gli enti donatori il direttore generale del Policlinico “Gemelli” il prof. Marco Elefanti, il preside della facoltà di medicina e dell’Università Cattolica prof. Rocco Bellantone e il direttore del reparto oncologia pediatrica del “Gemelli”, prof. Antonio Ruggiero.
“Il ‘Gemelli’ di Roma - ha dichiarato don Gianni Mattia - è un ospedale che è in prima linea quanto noi e stringe e protegge le vite del nostro futuro più bello. Pensando a questi viaggi, alla loro meta, alla speranza che generano, ci siamo detti che avremmo voluto trasmettere queste stesse emozioni anche nei tragitti interni agli ospedali e per farlo abbiamo pensato a una ludobarella. Car, la macchinina rossa sprezzante di quello che sembra impossibile, è diventata a noi cara e ci piace il modo in cui riempie di colore le stanze, il modo in cui i bambini la guardano, il loro non averne paura. Ci è sembrato simboleggiasse quello stesso viaggio che facciamo con loro per condurli lì dove possono rinascere”.
“Quando hai la fortuna come me di conoscere persone come don Gianni, Franco Russo, Vincenzo Ciccarese - ha affermato il prof. Gianpiero Tamburrini - leggi nei loro occhi cosa vuol dire aprire il proprio cuore; vedi che è essere un sorriso, leggi che non vi è tempo se non hai prima fatto tutto quello che è nelle tue mani per rendere più sereno ogni giorno della vita di un bambino soprattutto i giorni in cui ha bisogno di aiuto, di cure. Da medici, siamo costretti spesso e inevitabilmente a chiedere ai bambini di diventare grandi, di lasciarsi, per qualche giorno, da parte. Voglio per questo ringraziare l’associazione ‘Cuore e Mani Aperte’ e l’Istituto Santa Chiara: grazie per essere al nostro fianco, per aver stretto le vostre braccia intorno a noi; correre con una Cars, non sarà andare a fare un esame, un intervento, sarà per i nostri bambini un momento per sentirsi più forti, per vivere anche quei momenti con un sorriso”.