Una sera all'insegna della festa nella cappella dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce che ha accolto le famiglie e i bambini dei reparti pediatrici e della casa di riabilitazione La Nostra Famiglia.
“Donare un sorriso musicale a chi soffre”, l'obiettivo degli organizzatori: don Gianni Mattia, il maestro Stefano Scardia e l'inseparabile moglie Sandra Santoro.
È stato ben più di un sorriso il tunnel di braccia festose, che come un'onda accoglievano tutti. Il rumore della marea erano voci gioiose di volti raggianti di allegria, ma soprattutto di felicità. Erano braccia multicolori che salutavano: dalle divise degli scout della matrice di Squinzano, ai camici bianchi pieni di fiori colorati dei volontari della clownterapia, al bellissimo cappello sul volto luminoso di don Gianni: il mago dei bambini, che ha fatto vivere a tutti, bambini e adulti, la magia delle favole, il sogno di tutti noi, che siamo stati bambini, e per due ore la cronologia del tempo è stata circolare, facendoci rivivere il fascino della nostra infanzia.
Nella favola non potevano mancare i bravissimi musicisti Matteo Costantini,Vincenzo Esperti, Edoardo La Spada, Francesco Rizzo, Patrick Greco e Francesco Immorlano che accompagnavano lei, la regina, la fatina con la bacchetta magica: Dajana D’Ippolito e il suo canto.
Una voce incantevole, quella della giovane mamma di tre splendidi piccoli, per i bambini che liberamente andavano a giocare con la tastiera del maestro Stefano, icona di una “musica fisioterapia delle anime”, come ama definire la passione della sua vita, vissuta fra teatri e l'Arena di Verona.
La melodia di “Madre dell'Amore”, che dà il titolo all'ultimo album della cantante tarantina, interpretata da una voce vellutata, è un inno alla vita, avara con alcuni bambini dell'oncologico, che Maria tiene per mano: “Lungo la via mi perderò / se non mi tieni la mano Tu / ti sento qui vicino a me / e nel Tuo cuore ci sono anch'io...”
L'Ave Maria di Gounod trasforma il canto nella preghiera, non della sola voce di Dajana, ma di tutti: il tempo scandito dalle note si è fermato qui, ora, e l’eco sale al cielo.
Mons. Seccia e il sindaco Salvemini sono presenti, e a fine serata possono salutare tutti, in una cappella gremita all'inverosimile. Il vescovo ha augurato gioia, serenità e soprattutto salute e speranza sottolineando la bellezza della serata: “Bella, spirituale e gioiosa in un luogo in cui sperimentiamo la gioia del Natale anche in mezzo al dolore della malattia”. Mons. Seccia ha ringraziato tutti perché “quando il Signore parla di vicinanza e di gioia, si riferisce a momenti come quelli vissuti in questa serata. Un ringraziamento particolare va a Don Gianni per l’impegno, l’amore e la passione che riserva al suo ministero”.
Una grande sorpresa glaciale ha concluso il concerto. Dal profondo nord è arrivato Babbo Natale scortato dagli elfi, con tanti cesti pieni di doni per tutti i bambini. Gli adulti hanno già ricevuto il loro dono: due ore fuori dal tempo, dai problemi, dalle paure. Il resto può attendere.
Felici i volti dei bambini, la magia del Natale li ha avvolti, ancora una volta una stella ha illuminato il buio della notte.