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"Il Natale arriva, ma non solo nelle nostre parole. Arriva nei gesti di solidarietà, di vicinanza concreta, di amore e rispetto verso il prossimo". Con queste parole, pronunciate dall’arcivescovo Michele Seccia, si è aperta ieri una serata speciale, all'interno della Casa Circondariale di Borgo San Nicola.

Per il terzo anno consecutivo, infatti, la Caritas diocesana, in collaborazione con l'Associazione "Vento Nuovo" e con l'Istituzione penitenziaria di Lecce, ha fortemente voluto un momento di incontro e di condivisione, una vera e propria festa in occasione del Santo Natale per tante persone che oggi si trovano a vivere la dura esperienza della detenzione, ma che fanno parte a tutti gli effetti della comunità leccese.

Un'occasione particolarmente significativa per oltre settanta detenute di tutta la sezione femminile, che hanno potuto trascorrere alcune ore in una sala addobbata nell'autentico spirito natalizio, gustando le portate del ricco cenone curato dai professori e dagli studenti dell'Istituto Columella di Lecce, ballando al ritmo proposto dal duo musicale invitato ad animare la serata.

Ma altrettanto significativa è stata la presenza dei rappresentanti di istituzioni, enti e associazioni che operano a vario titolo sul nostro territorio, tra i quali il prefetto, il presidente della Provincia, il pomandante della polizia penitenziaria.

"Siamo qui - ha detto, in particolare, il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini accompagnato da altri membri della giunta e del consiglio comunale - per dirvi che questi muri non ci dividono. O, perlomeno, non ci dividono nei sentimenti che ci legano a voi".

Un concetto ripreso da Rita Russo, direttrice del carcere, che ha sottolineato l'esigenza di accompagnare gli ospiti e gli operatori del penitenziario, perché esso, da luogo di isolamento e reclusione, possa veramente diventare strumento di inclusione, di educazione, di crescita della persona in vista del suo reinserimento nella società.

Molti ancora sono stati i momenti forti nel corso della serata, grazie ad alcune riflessioni proposte dai ragazzi del Columella. Una portavoce delle detenute ha, poi, voluto ringraziare pubblicamente tutti coloro che hanno reso possibile la festa e quanti, a partire dalla Caritas diocesana, si adoperano nella quotidianità e spesso nel silenzio per garantire loro un cammino dignitoso all'interno del carcere.

Una luce di speranza, il cenone a Borgo San Nicola, piccolo riflesso del Natale che viene per tutti, in ogni luogo e in ogni esperienza che la nostra umanità ci propone. Con l'augurio, per usare ancora le parole del Vescovo Michele, che quella luce si traduca ogni giorno nel calore e nell'affetto che ciascuno di noi è chiamato a offrire a chi vive momenti di difficoltà.

 

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