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Coloro che lo scorso 30 dicembre si siano trovati nei pressi dell’austero Conservatorio di Sant’Anna, in Corso Vittorio Emmanuele; oppure coloro che il 2 gennaio abbiano costeggiato in Via Rubichi il Circolo cittadino, avranno sicuramente ricevuto l’invito ad incontrare alcuni personaggi autorevoli della nostra città.

 

 

 

Fin qui, nulla di strano, se non fosse che tali personaggi rispondono al nome di Isabella Castriota, Antonietta De Pace, Sigismondo Castromediano e Bonaventura Mazzarella. Presenze senz’altro autorevoli della nostra città, ma che sono stati consegnati da più di un secolo agli onori della storia. Eppure, si può dire, senza timore di smentita, che questi illustri leccesi sono ritornati nei luoghi dove hanno vissuto, grazie alla brillante intuizione e all’impegno dell’Associazione C.a.sa. che li ha “riportati” sulla scena cittadina, organizzando con loro degli Incontri impossibili proprio in quegli spazi che li ha visti protagonisti della storia…non soltanto di quella locale, ma anche di quella nazionale.

E così, i leccesi, il 30 dicembre, nelle stanze del Conservatorio di Sant’Anna, hanno potuto “incontrare” Isabella Castriota, la concittadina che ha avuto il coraggio di sfidare i pregiudizi del suo tempo, rivendicando per lei e per tutte le donne il diritto a decidere da sé il proprio futuro e a coltivare interessi culturali riservati, fino a quel momento, soltanto agli uomini.

La suggestione degli incontri impossibili si è poi ripetuta il 2 gennaio negli spazi storici del Circolo cittadino. Qui, coloro che hanno risposto all’invito hanno potuto “incontrare” Sigismondo Castromediano, Bonaventura Mazzarella e Antonietta De Pace. Questi illustri concittadini, attraverso il racconto della loro vicenda, hanno ricordato ai leccesi l’eroico contributo offerto dalla nostra città alla realizzazione degli ideali risorgimentali.

Attraverso questi incontri, un prezioso pezzo di storia, conosciuto probabilmente da pochi, è stato posto all’attenzione dell’intera città. Alla luce di tali racconti, Lecce non appare più un piccolo borgo di provincia; si rivela, piuttosto, per quanto ha offerto al processo di civilizzazione della nostra bellissima Italia e pone in risalto i valori di civiltà che appartengono alle sue radici e attorno ai quali disegna il suo profilo culturale.

Con questa iniziativa, insomma, l’associazione C.a.sa. ha fatto emergere le ragioni profonde che accreditano Lecce come città di uomini liberi, disponibili a mettere sé stessi al servizio di quegli ideali che restituiscono autenticità alla vita del singolo e a quella della comunità. La nostra comunità cittadina e nazionale.

Abbiamo notizia che l’associazione C.a.sa. è al lavoro per “contattare” altri leccesi illustri che hanno qualcosa di importante da dire ai loro concittadini. E abbiamo, perciò, fondate speranze che altri incontri impossibili si possano verificare nel prossimo futuro.

 

Forum Famiglie Puglia