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Le case popolari, Fulgenzio, il Congresso eucaristico, Piazza Mazzini, Santa Rosa, il grattacielo, la Via del Mare: Lecce cambia il suo volto negli operosi anni Cinquanta. Prosegue poi spedita coi palazzi oltre i “Trecentomila”, fatti di condomini a sette piani, nel decennio successivo.

 

 

 

Emerge così la città nuova: i giovani fanno capannello di fronte i bar con il juke-box. Il centro storico svuotato perde le sue vecchie osterie, dove si “cucinano” saporite pietanze e “frizzanti” esperienze: uova, pezzetti, sarde e un quinto di rosso. Nasce l’università, si affermano settimanali che innescano partecipato dibattito culturale che ha anche risonanza nazionale. Gallerie d’arte inoltre ospitano mostre sempre più di livello. Sale cinematografiche proiettano De Sica e la Loren, Mastroianni e la Cardinale, Totò e Peppino. E tanto altro ancora è presente in questa ulteriore, affascinante puntata di storia di Lecce noscia del Novecento.

Lecce negli anni Cinquanta e Sessanta è l’edizione economica de La città nuova, la pubblicazione pregiata di grande formato uscita per il Natale 2014 e sùbito andata esaurita. Pertanto, l’Editore ha pensato di riproporla quasi per intero.

È la spinta della modernizzazione delle dinamiche della società che ha mosso l’urbanistica, e con essa i modi e i tempi del vivere delle persone.

Il libro, ripubblicato in edizione economica per una maggiore e più snella fruizione, ha il piglio della narrazione che vuole suscitare curiosità e interrogativi: sui perché e sul come la città è cresciuta oltre i confini del centro storico.

Due piani di lettura dell’impetuosa fase di trasformazione urbana vengono proposti al lettore: il testuale e il fotografico. Un apparato di oltre 200 immagini storiche degli anni Cinquanta e Sessanta ci accompagnano in un racconto che in molti suscita emozionanti ricordi di nuovi quartieri appena nati: Piazza Mazzini e Santa Rosa solo per citarne alcuni.

Le immagini di questo libro, in uscita in questi giorni nelle librerie e nelle edicole, sicuramente diranno qualcosa ai leccesi più maturi d’età: com’era elegante il quartiere dei palazzoni, il nuovo baricentro degli affari, il cuore pulsante del commercio, la piazza della sosta d’angolo dei giovanissimi! E la periferia, poi: anch’essa vestita con l’abito della festa.

Forse - almeno così si spera - i ragazzi di oggi, soffermandosi sui dettagli fotografici e narrativi, potranno avere materia di riflessione su quello che si è fatto (nel bene e nel male) per Lecce, che è loro, e che dovrebbe meglio essere conosciuta e amata. Magari per migliorarla.

Nel mese di gennaio la stessa casa editrice leccese (Edizioni Grifo) ha pubblicato il volume Lecce d’altri tempi di Giovanni Bodini e oggi, dando continuità al progetto editoriale che racconta la storia del Novecento leccese, pubblica questa nuovo libro, che diventa una buona divagazione in questi particolari giorni di “clausura forzata”.

(Michele Mainardi, Lecce negli anni anni Cinquanta e Sessanta, Edizioni Grifo, pp. 232, Euro 15,00).

 

 

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