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Si accendono le luci su “I misteri di Santa Croce”, la basilica che è fiore all’occhiello della Lecce barocca. Alla scoperta di angoli e dettagli che possono sfuggire ma che adesso il visitatore potrà cogliere grazie alla nuova illuminazione artistica progettata dall’ing. Mario Torchio e inaugurata un anno fa.

 

 

 

Infatti, oggi alle 21, l’arcivescovo Michele Seccia farà gli onori di casa per le autorità e per gli operatori dell’informazione che egli stesso ha voluto convocare stasera nella basilica per renderli protagonisti del percorso ideato dalla cooperativa Artwork (regia e sceneggiatura di Alessandro Valenti, musiche di Stefano Urkuma De Santis) attraverso il quale la scoperta approfondita del gioiello del barocco leccese coinvolgerà anche l’ascolto. Un itinerario dunque multisensoriale.

Sarà illustrato quando sarà terminato l’orario di apertura del luogo sacro al pubblico. Si sveleranno meraviglie, all’insegna della valorizzazione del patrimonio artistico di Lecce cui prova a dare un contributo ArtWork.

La cooperativa, infatti, da due anni accoglie per conto della diocesi, attraverso il progetto LeccEcclesiae (di cui Portalecce è media partner) turisti e visitatori a Santa Croce, ma anche nella chiesa di San Matteo, in duomo e nella chiesa di Santa Chiara, anch’essa nel cuore della città. E gestisce anche gli ingressi nel Museo di arte sacra, ubicato in Piazza Duomo.

"La basilica di Santa Croce - ha dichiarato l’arcivescovo nel presentare l’iniziativa -, indubbiamente, già nella mente e nelle mani di chi l'ha progettata e realizzata, rappresenta un sublime inno alla bellezza nella sua massima espressione: quella che solo la fede ci permette di gustare nell'intimo. Un anno fa di questi tempi, appena usciti dal primo lungo lockdown, potemmo ammirarla - forse per la prima volta in assoluto - in tutta la maestosità del suo splendore, grazie al nuovo impianto di illuminazione artistica nato dal genio di Mario Torchio, un mago della luce che di recente ci ha regalato anche un altro capolavoro nella nostra cattedrale”.

“Ora - conclude Seccia -, ciò che un anno fa fece sgranare gli occhi a pochi intimi, grazie alla nuova iniziativa di ArtWork, può diventare patrimonio di tutti coloro che vogliono scoprire la basilica fin dentro tutti i suoi 'misteri' che la nuova luce ha svelato: occasione per contemplare traendone ispirazione per la vita".

 

Foto di copertina di Arturo Caprioli

 

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