0
0
0
s2sdefault

Durante il periodo precedente la primavera, considerato al pari di un capodanno, le antiche popolazioni attuavano cerimonie di purificazione indirizzandole soprattutto ai campi che lustravano accuratamente perché, come una sorta di grembo materno, accogliessero il nuovo seme.

Durante la sosta dal lavoro quotidiano rivolgevano soprattutto alle dee Cerere e Terra offerte di doni simbolici e sacrifici di animali.

Echi molto labili di quelle cerimonie sopravvivono nel calendario odierno e, principalmente, nella festa di Sant’Antonio abate, il 17 gennaio. In questa data, le comunità agrarie del passato, sospendevano le attività quotidiane campestri per fare benedire gli animali, al fine di scongiurare loro ogni tipo di malattia e favorirne la fecondità. Com’è noto, nel mondo rurale gli animali erano particolarmente importanti e tenuti in grandissima considerazione perché insostituibili allo svolgimento delle principali attività agro-pastorali; un’eventuale malattia dell’asino o del cavallo avrebbe compromesso il lavoro ordinario del contadino.

Rispetto ad altri santi e sante dal profilo biografico e martirologio leggendario, sant’Antonio abate è realmente vissuto in Egitto (nacque a Coma, presso Eraclea) tra il 250 ed il 356 quando morì il 17 gennaio.  Visse nel deserto e vi rimase almeno vent’anni, nutrendosi del poco pane che qualcuno gli portava due volte l’anno, subendo le continue visioni diaboliche, intrecciando una corda con cui produceva oggetti che vendeva per procurarsi il necessario da vivere.

La sua vita eremitica fu presa da esempio da altri da cui prese avvio la regola anacoretica.

I punti attrattivi della devozione popolari riguardano i patrocini del Santo: il fuoco e gli animali domestici.

Quello più rappresentativo si allestisce a Novoli - dove il santo è protettore dal 28 gennaio 1664 – ed è denominato popolarmene fòcara o fòcura: un’enorme pira di almeno 20 metri di diametro e 25 di altezza, costituita prevalentemente, ma non esclusivamente da tralci secchi di vite, sapientemente messi insieme da devoti che, seppure coordinati da un mastro costruttore, applicano tecniche antichissime, tramandate di padre in figlio.

La festa di San'Antonio abate segna l’inizio del Carnevale che si conclude il martedì grasso, determinato dalla data di inizio della Quaresima, a sua volta dipendente da quella della Pasqua.

    

 

Forum Famiglie Puglia