Venerdì scorso, nel silenzio più assoluto - com’era nel suo stile di generoso servizio -, dopo una lunga sofferenza, è tornata nella casa dell’eterna carità, Rosalba Carriero, una ‘dama di carità’ nella vita e nel cuore. L’equipe della Caritas diocesana la ricorda così…
Rosalba Carriero è stata una grande donna e un punto fermo per tutta la Caritas diocesana sin dagli inizi, quando, negli anni ‘80, insieme a don Gaetano Tornese, dopo essersi formata con Caritas italiana, insieme ai primi volontari ha girato in lungo e in largo tutta la diocesi promuovendo la nascita delle Caritas parrocchiali e dei Centri di ascolto nelle parrocchie.
Da allora Rosalba è stata la responsabile del Centro di ascolto diocesano operando sempre al fianco dei più deboli con discrezione e generosità, mettendo a disposizione le sue energie, il suo tempo, la sua esperienza e la sua capacità di ascoltare i bisognosi e di attivarsi per fare il possibile per aiutarli. Il suo tratto umano inoltre era irrobustito da una fede profonda con quella venatura francescana che la contraddistingueva grazie alla sua appartenenza alla comunità di Sant’Antonio a Fulgenzio.
Negli anni, con il suo stile e la sua infaticabile azione, ha saputo guadagnarsi una grande stima sia dei quattro vescovi che l’hanno conosciuta, da mons. Mincuzzi fino a mons. Seccia, sia dei cinque direttori che si sono succeduti alla guida della Caritas diocesana, don Gaetano, Padre Luigi, don Gerardo, don Attilio e don Nicola. Sempre in sintonia con loro e con i diversi consigli direttivi Caritas di cui ha fatto parte, Rosalba ha dato il suo grande apporto contribuendo alla crescita della Caritas diocesana tanto da farla diventare un punto di riferimento significativo nella comunità religiosa e civile, generando la capacità di ascolto, di comprensione e anche di dare delle risposte concrete alle tante domande e richieste della gente che si affacciava al centro di ascolto.
Rosalba era una persona sensibile, generosa, tenace e aveva sempre una parola rassicurante, affettuosa e materna per chi operava al suo fianco e per le persone che si rivolgevano a lei per un consiglio o perché gravate da difficoltà difficili da superare. Per lei l’ascolto significava mettersi accanto a chi aveva bisogno ed in maniera silenziosa e discreta attivarsi per mettere in atto quell’azione pedagogica della Caritas che significa anche mettere al centro la persona con i suoi bisogni e le sue risorse, tutto ciò Rosalba non solo era in grado di metterlo in atto, ma era anche capace di trasmettere questa sua competenza alle persone che accanto a lei operavano nei centri d’ascolto.
La sua presenza è stata sempre costante ma mai ingombrante, ha sempre cercato la collaborazione con tutti i volontari, e anche negli ultimi mesi della sua vita, quando la sua malattia la teneva fisicamente lontana dal Centro di ascolto, Rosalba, con discrezione e attenzione, si teneva sempre in contatto con i suoi collaboratori facendo sempre sentire il suo sostegno senza mai lesinare consigli per le diverse situazioni che gli venivano comunicate. Inoltre, nonostante le difficoltà, cercava sempre di tenersi informata su come la Caritas diocesana, in questo anno significativo del 50° anno dalla nascita di Caritas Italiana, stava promuovendo attività per festeggiare questa importante ricorrenza.
Adesso la nostra Caritas è un po’ più povera per la sua mancanza ma, nello stesso tempo, anche più ricca per la generosa testimonianza che Rosalba ci ha lasciato.
Vogliamo chiudere questo ricordo della nostra amata Rosalba con una bellissima preghiera scritta dalla nipote Sara e dedicata alla nonna il giorno del suo funerale.
Madonna dell'Ulivo,
per questo io ti prego:
perché possa capire
anche ciò che non mi spiego.
Madonna dell'Ulivo,
ascolta la mia voce:
che possa andare piano
se tutto va veloce.
Madonna dell'Ulivo,
senti le mie parole:
che possa trovar gioia
persino nel dolore.
Madonna dell'Ulivo,
è l'ultima preghiera:
che possa esserci luce
fin quando viene sera.