Il ‘massacro mediatico’ cui è stato sottoposto don Cesare Lodeserto ieri sera durante un talk show televisivo in onda su una delle reti Mediaset impone una decisa presa di distanza.
Non solo per i contenuti che altro non hanno fatto che continuare a gettare ombre su una persona che nel silenzio, da anni, ha scelto di dedicare la sua vita alla missione in una terra povera. Ma soprattutto per l’architettura del servizio andato in onda: un’operazione costruita ad arte, “arraffando” qua e là dichiarazioni audio senza volti e senza nomi, allo scopo di “distrarre” il pubblico dal dramma terribile della guerra per andare a frugare in vicende che poco hanno a che fare con l’emergenza imposta dall’orribile attualità.
La Chiesa di Lecce tutta, con in testa l’arcivescovo Michele Seccia, condivide la via del silenzio scelta dal sacerdote fidei donum alle domande dell’inviata Mediaset, esprime tutto il suo sdegno e rammarico per quanto accaduto nel corso della trasmissione televisiva e rinnova la vicinanza e la stima a don Cesare per la sua opera e per l’impegno profusi in terra moldava. Il sacerdote supportato dalla fiducia della Chiesa cattolica locale che, oltretutto, gli affidato delicati compiti di responsabilità, oggi con tanti sacrifici (e senza finanziamenti pubblici) vive, insieme con un altro confratello leccese, in prima linea la tragedia dei profughi che fuggono dalla guerra nella vicina Ucraina e merita il rispetto e la solidarietà di tutti.