In una cattedrale gremita di fedeli, sacerdoti e diaconi, autorità civili e militari, il card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo metropolita di Bologna e presidente della Cei, ha presieduto la solenne concelebrazione eucaristica in occasione del 30° anniversario della morte dell'amato Venerabile don Tonino Bello, secondo atto della giornata leccese del porporato.
Alla messa trasmessa in diretta da Portalecce (GUARDA) hanno concelebrato, l'arcivescovo Michele Seccia, che nel commovente discorso di benvenuto al presule, ha dato voce agli ultimi, facendosi portavoce del grido della nostra martoriata terra. "Le strappo una promessa - ha detto mons. Seccia -, preghi per noi e per questa nostra terra baciata dal mare e dal sole, che piange e sorride". Oltre al metropolita leccese, hanno concelebrato: il card. Salvatore De Giorgi, mons. Vito Angiuli, vescovo di Ugento-S. Maria di Leuca e gli emeriti mons. Filippo Santoro, mons. Luigi Pezzuto e mons. Cristoforo Palmieri.
Una celebrazione intensa e commovente, con la presenza di Trifone Bello, fratello di don Tonino, ricca di emozioni legate soprattutto alle parole profonde e commosse pronunciate dal cardinale nell’omelia (LEGGI IL TESTO INTEGRALE), il quale più volte ha chiesto aiuto al servo di Dio, aiuto a ripristinare la pace. "L'Eucarestia si trasformi in servizio e viceversa - ha continuato il card. Zuppi - divenendo noi una fontana di speranza". Con queste parole dell'ultima omelia di don Tonino, il presule ha esortato i fedeli a chiedere il santo dono delle lacrime, per vedere meglio le necessità dei fratelli.
Racconto per immagini di Arturo Caprioli.