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Giovedì 2 maggio si concluderà l'anno formativo della Scuola diocesana di formazione teologica della Chiesa di Lecce con la celebrazione della santa messa, presieduta dall’arcivescovo Michele Seccia, presso la cappella del Centro mediterraneo di pastorale e di cultura “Giovanni Paolo II”.

 

 

“Al termine del percorso della Scuola di formazione teologica - scrivono i corsisti del terzo anno - il nostro bisogno di ringraziamento nasce spontaneo e profondo, dal momento che cerchiamo di fare la memoria, gioiosa e riconoscente, di quanto Dio ha fatto tra noi e con noi durante questi anni. Spesso da chi ci guarda dal di fuori ci sentiamo dire: ‘frequenti ancora questi corsi?’, oppure: ‘perché frequenti la scuola di formazione teologica?’.  La nostra risposta la troviamo nella Prima Lettera di San Pietro nella quale egli sottolinea l’importanza di essere ‘sempre pronti a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi’. Anzitutto questa scuola vuole essere un luogo dove imparare a ragionare sull’esperienza di fede che già si vive, per poterla anche argomentare. È inoltre un luogo significativo soprattutto per coloro che già si sono messi a servizio della comunità parrocchiale o diocesana come operatori pastorali o che desiderano farlo, e che avvertono il bisogno di approfondire la propria formazione e la propria fede, per poter svolgere con più consapevolezza e competenza il loro servizio”.

“Il percorso nella scuola  - aggiungono - ci ha permesso di dare risposta ad alcune nostre domande e ce ne ha fatte porre infinite altre, mettendo a nostra disposizione strumenti per cercare, riempiendo le nostre vite di nuove consapevolezze e voglia di essere sempre più simili a Gesù Cristo. In questi tre anni abbiamo ascoltato, condiviso esperienze, pensato, cercato di conoscere il Signore, il suo esempio e come fare per seguirlo al meglio, trovando una risposta concreta, ovvero essere testimoni credibili lì dove la nostra vita ci manda, seguendo il suo comandamento più grande: amare!”

“Il nostro augurio - concludono - è che sempre più laici sentano l’esigenza e la sete di conoscenza e frequentino la Scuola, opportunità preziosissima per la formazione culturale e religiosa oltre che per la propria intimità spirituale di un laico consapevole e credibile. Grati a Dio per aver vissuto questa bellissima esperienza di vita e di cristianità, la nostra riconoscenza va in primis al nostro infaticabile don Piero Quarta che ci ha sopportati, supportati e stimolati ogni giorno, insieme ai docenti che hanno dato vita a questa bellissima avventura: da tutti/e noi grazie di cuore”.

 

 

 

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