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“Essere, come parroci, costruttori di una Chiesa sinodale missionaria e a impegnarvi con entusiasmo in questo cammino”.

 

 

È la consegna del Papa a tutti i parroci del mondo, nella lettera (LEGGI IL TESTO INTEGRALE) a loro indirizzata e consegnata durante l’udienza concessa ieri ai partecipanti all’incontro internazionale dei parroci - cui ha preso parte intervenendo all’udienza con il Pontefice, il “nostro” don Cesare Lodeserto in rappresentanza dei Paesi che in Europa non appartengono a nessuna conferenza episcopale, vale a dire di Moldavia, Ucraina, Cipro, Estonia, Lussemburgo e Principato di Montecarlo -, svoltosi in questi giorni a Sacrofano.

Tra i suggerimenti di Francesco, quello di “apprendere e praticare l’arte del discernimento comunitario, avvalendovi per questo del metodo della conversazione nello Spirito, che ci ha tanto aiutato nel percorso sinodale e nello svolgimento della stessa Assemblea. Sono certo che ne potrete raccogliere numerosi frutti non solo nelle strutture di comunione, come il Consiglio pastorale parrocchiale, ma anche in molti altri campi”.

Oltre a esercitare la pratica del discernimento, il Papa raccomanda di “porre alla base di tutto la condivisione e la fraternità fra voi e con i vostri vescovi”. “Non possiamo essere autentici padri se non siamo anzitutto figli e fratelli”, il monito: “E non siamo in grado di suscitare comunione e partecipazione nelle comunità a noi affidate se prima di tutto non le viviamo tra noi. So bene che, nel susseguirsi delle incombenze pastorali, tale impegno potrebbe sembrare un sovrappiù o persino tempo perso, ma in realtà è vero il contrario: infatti, solo così siamo credibili e la nostra azione non disperde ciò che altri hanno già costruito”.

“Essere missionari di sinodalità, una volta rientrati a casa”, l’invito finale, in modo da animare, nella sessione finale del Sinodo ad ottobre, “la riflessione sul rinnovamento del ministero di parroco in chiave sinodale e missionaria”.

 

 

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