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Si è concluso l'anno della Scuola di formazione teologica della diocesi di Lecce con la celebrazione della santa messa di ringraziamento, presieduta dall’arcivescovo Michele Seccia, presso la cappella del Centro mediterraneo di pastorale e di cultura “Giovanni Paolo II”.

 

 

 

Hanno concelebrato con lui, don Piero Quarta, direttore della scuola diocesana, don Vincenzo Marinaci, vicario episcopale per la pastorale organica, don Alessandro D’Elia, responsabile del centro pastorale, i docenti e anche alcuni parroci dei vari corsisti.

La Scuola diocesana di formazione teologica (Sdft) rappresenta un’opportunità culturale unica nel suo genere offerta a tutta la comunità diocesana, alle varie parrocchie per l’approfondimento della fede e della cultura religiosa. La formazione è una delle sfide più urgenti della Chiesa che cambia. L'intento della Scuola diocesana di formazione teologica è di porsi al servizio delle realtà parrocchiali che abitano il territorio, con il desiderio di fornire uno strumento utile nell'ambito della formazione; di promuovere una forte e capillare corresponsabilità del laicato nell'ottica della sinodalità; sostenere una presenza missionaria della Chiesa nella società; accompagnare la parrocchia affinché diventi sempre più casa e scuola di comunione nel servizio agli uomini e alle donne del nostro tempo; crescere nella comunione e nella ricerca di una pastorale sempre più integrata. 

Don Piero Quarta - direttore della Sdft -, nell’indirizzo di saluto al vescovo ha fatto un riferimento a uno slogan spesso usato dal presule, dicendo «Cerchiamo credenti credibili che osano sognare. Grazie per la vostra paterna e gioiosa vicinanza. Celebriamo oggi la memoria di Sant'Atanasio, vescovo e dottore della Chiesa, che, come recita la colletta è stato insigne assertore della divinità del Figlio di Dio. Ci affidiamo alla sua intercessione perché cresciamo sempre più nella conoscenza di Cristo e nel suo amore.» 

Nell’omelia, il Vescovo ha ringraziato quanti con impegno hanno deciso di intraprendere questo percorso triennale dicendo loro «ora, siate lievito per la nostra Chiesa di Lecce, annunciate Cristo nelle comunità, nella famiglia, nella cerchia degli amici che frequentate, perché siate dei missionari della Parola con testimonianza, perché la cultura acquisita frequentando la scuola di base serve per capire e appropriarsi con un senso di responsabilità di quel mandato che il Signore ha dato a tutti i suoi apostoli, a tutti i discepoli e a tutti coloro che lo seguivano e che dopo essere stati con lui riprendevano le strade per andare in altri paesi o nei propri villaggi. Ecco allora che ciò che si è acquisito nel corso di questo tempo di formazione, ovvero il desiderio di una cultura personale, diventa missione.» 

Non è mancato da parte dei corsisti del terzo anno, il saluto di ringraziamento al vescovo, a don Piero e a tutti i docenti che si sono alternati nella scuola, affermando che «Durante la formazione abbiamo acquisito consapevolezza e responsabilità nel trasmettere e testimoniare quanto di prezioso abbiamo ricevuto: la vera presenza di Cristo risorto! Un grazie di cuore a lei Padre Michele e alla comunità diocesana per averci concesso questa opportunità, ringraziamo il Signore per questo intenso e meraviglioso stare insieme. In questa scuola abbiamo sperimentato accanto al sapere, anche la gioia dell'amicizia, del camminare e crescere insieme e dell'appartenenza ad una grande e bella famiglia: la Chiesa. Oggi non è un traguardo raggiunto ma un nuovo punto di partenza: siamo consapevoli e pronti a camminare ancora con Gesù, dove Lui vorrà.»

Il tempo impiegato per l’approfondimento teologico, infatti, non è mai tempo perso. Al contrario, risulta essere un investimento capace di arricchire le comunità parrocchiali di laici dotati di una robusta spiritualità, non solo disponibili ma anche competenti, con i quali condividere l’affascinante compito di custodire e trasmettere la fede alle nuove generazioni, una trasmissione legata alla sete di conoscenza per quello che è straordinariamente importante per tutti, ovvero amare, vivere e gustare la Parola di Dio e il magistero della Chiesa, promuovendo la formazione di un laicato qualificato e competente, capace di testimoniare nei diversi ambienti di vita la gioia di Cristo e del Vangelo.

 

Racconto per immagini di Arturo Caprioli.

 

 

 

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