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La grande 42esima Marcia francescana “Vivo con Te” è terminata, la meta è stata raggiunta: la Porziuncola ha accolto più di 1600 giovani provenienti da tutta Italia, Spagna, Croazia, Bosnia e Austria dopo aver marciato per centinaia di chilometri e ricevendo per “premio” il perdono di Dio tramite l’abbraccio di Francesco e Chiara… tra di loro anche cinquanta giovani del Salento.

 

 

Hanno fatto più di 100 km a piedi partendo da Todi lo scorso 27 luglio e in sei giorni hanno attraversato il sud dell’Umbria raggiungendo Santa Maria degli Angeli alla Porziuncola, ai piedi di Assisi. La prima tappa vera e propria è stata a Nardó al convento delle clarisse dove preparare non tanto le gambe ma soprattutto anime e cuori. Poi Todi, Massa Martana, Acquasparta, Spoleto, Trevi e Rivotorto. Queste le tappe toccate dai giovani salentini, tra cui un piccolo gruppo di Lecce portati da don Salvatore Corvino, direttore del Servizio diocesano pastorale giovanile, che insieme a don Luca Curlante hanno collaborato coi Frati Minori della Provincia dell’Assunzione della Beata Vergine Maria grazie all’interessamento di Fra Milko Gigante del convento di Galatone, coordinatore nazionale degli animatori vocazionali d’Italia e Albania, nonché uno degli organizzatori della Marcia francescana.

“Quest’anno il Centro di pastorale giovanile vocazionale dei Frati Minori ha scelto di aprire questa esperienza ad alcuni giovani della diocesi di Lecce - ha dichiarato fra Milko - un’esperienza sicuramente nuova ma nello stesso tempo arricchente per la presenza di una bella realtà giovanile con la loro storia e la loro bellezza che ha permesso di creare familiarità in un’esperienza che può essere un incipit per una possibile collaborazione ad ampio raggio nel nostro territorio che siamo chiamati a servire”.

“È stata un’esperienza di verità e bellezza - ha dichiarato invece orgoglioso don Salvatore - il cammino ci ha fatto fare esperienza di vita vissuta, tra gioie e fatiche, in cui ci siamo sentiti visitati dal Signore che, grazie anche alla collaborazione coi frati minori, in particolare Fra Milko, ci ha permesso di accogliere volti, vite e fare comunione. L’annuncio di un amore che è da sempre per tutti e ci fa dire che vale la pena vivere tutto questo”.

Il pomeriggio del 2 agosto, all’arrivo di fronte alla basilica papale di Santa Maria degli Angeli, come da tradizione, quando è stato chiamato il Gruppo Salento-Puglia, sono stati invitati a inginocchiarsi e baciare il suolo e poi, sfilando nel grande viale, preceduti dal caratteristico stendardo del gruppo e accolti dall’ovazione di tutti gli altri gruppi, pellegrini, turisti e presenti in festa, sono entrati in basilica fino di fronte a quel piccolo luogo tanto caro e amato da San Francesco dove egli stesso volle che tutti potessero ricevere il perdono dei peccati. Cinque minuti dentro la Porziuncola, non di più, in ginocchio, a terra, in silenzio, tra emozioni e lacrime, sono bastati ai marciatori salentini per ricolmarsi di tutta la fatica, di tutto il sacrificio e le aspettative di quasi una settimana di cammino insieme in cui, giorno dopo giorno, grazie alle catechesi, ai momenti di preghiera, di deserto personale, ma anche di fraternità hanno accresciuto e curato la loro spiritualità in vista di quel perdono che hanno sperimentato essere il tocco dell’amore di Dio per tutti.

La festa e la fraternità sono continuati anche il 3 agosto, con la visita ad Assisi, alle tombe del santo patrono d’Italia e di Santa Chiara. La sera hanno poi vissuto con emozione la veglia e l’adorazione eucaristica in basilica di fronte alla Porziuncola dove poi la mattina successiva, quella di ieri, hanno vissuto la celebrazione eucaristica presieduta da Padre Livio Crisci, ministro provinciale della Toscana e presidente della Conferenza dei ministri provinciali d’Italia e Albania.

In questo anno giubilare degli 800 anni delle stimmate di San Francesco a La Verna, questa 42esima Marcia francescana ha assunto un valore ancora più importante in cui i ragazzi, ormai tornati alle loro case e alla loro quotidianità, hanno compreso che la vera marcia non è finita ma inizia adesso nei loro luoghi, nella loro vita e nei loro rapporti, essendo ognuno consapevoli che Dio non solo “Vive con te”, come cantava l’inno di quest’anno, ma vive in te, dentro ognuno per tutta la strada della vita.

 

 

 

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