La Chiesa di Lecce ha un nuovo presbitero: don Gabriele Morello è sacerdote di Dio per sempre. La chiesa parrocchiale di Santa Rosa gremita di fedeli che hanno partecipato con fervore ed emozione all’esperienza di grazia e di festa per tutti.
All’inizio della solenne liturgia, don Damiano Madaro, parroco di Santa Rosa, ha voluto ricordare l’importanza e l’emozione per tutta la comunità di poter celebrare questa occasione speciale, evento avvenuto l’ultima volta più di 50 anni fa per l’ordinazione sacerdotale di mons. Vito De Grisantis, parroco per più di 25 anni nel quartiere e poi divenuto vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca.
Ieri è toccato a Gabriele che ha ricordato con emozione don Vito come suo primo parroco, e dopo mezzo secolo l’evento di grazia si è ripetuto davanti agli occhi commossi e gioiosi di tutta una comunità, famiglia per Gabriele, ma anche di tutta la Chiesa di Lecce. Mons. Gianni Caliandro, rettore del Seminario di Molfetta, dove Gabriele ha trascorso sette anni di formazione, ha voluto descrivere e raccontare Gabriele come un giovane appassionato, virtuoso, che si è fatto lasciare travolgere da Dio, “un Dio che ha giocato con Gabriele e lui è stato al gioco con amore, dedizione e passione, dai suoi primi passi fino all’approdo nella comunità di Santa Maria della Pace”, dove già per quasi un anno ha offerto il suo servizio di diacono affiancando don Simone Renna. Il rettore ha poi ricordato gli studi precedenti di Gabriele all’università prima di accorgersi della chiamata di Dio, studi ben differenti da quelli intrapresi poi al seminario, orientati all’arte e allo spettacolo. “Ma alla fine - ha continuato il rettore - il creativo che è in lui si è dovuto arrendere al creatore”.
E così ha avuto inizio il ministero sacerdotale di Gabriele, un sacerdote che dovrà essere dedito alla carità e al servizio, come ha ribadito con forza il vescovo Seccia durante l’omelia. “Mi ami tu? – è la domanda posta dal vangelo proclamato e ribadita dall’arcivescovo -. È la domanda che ogni discepolo del Signore deve avvertire dentro di sé per verificare la qualità della sua sequela”.
“Il tuo cammino – ha proseguito Seccia – improntato alla bellezza fin dall’adolescenza e proseguito nei tuoi studi prima del seminario oggi giunge ad un punto nel quale la bellezza diventa sacramento. Da esteta e amante dell’arte oggi sei chiamato a diventare contemplativo. Per contemplare la grandezza e la bellezza di Dio nella creazione, nella Chiesa, nel tuo ministero”.
“Riparti dall’eucarestia – è l’invito conclusivo dell’arcivescovo -. Non sia solo fare memoria ma sia anche un ‘fare come lui’ nel gesto del servizio ai poveri. Come Gesù nella lavanda dei piedi. Non smettere mai di essere diacono anche se oggi diventi prete: perché di servire non dovrai smettere mai.”
Don Gabriele, al termine di una celebrazione ricca di emozioni e molto partecipata, ha voluto ringraziare tutti i suoi, ormai, confratelli presbiteri, da Lecce fino ad Andria, dove ha avuto modo di operare durante la sua formazione. Ha abbracciato i suoi genitori emozionati quanto e più di lui. Ha ringraziato tutte quelle persone amiche che hanno incrociato il suo cammino con la loro testimonianza di vita. E adesso don Gabriele è pronto a percorrere la strada che Dio gli metterà davanti con la certezza che tutto la Chiesa di Lecce lo accompagnerà con la preghiera.
Si ringrazia Antonio Antoniozzi per il servizio fotografico - Lecce, viale Otranto 111/a - www.antoniozzifotovideo.it