L’anno appena trascorso è stato un anno difficile che rimarrà nei libri di storia e certamente sarà presente per un bel po’ nei nostri ricordi. È l’anno caratterizzato dalle vicende della pandemia Covid-19.
È stato un anno influenzato dalla paura, dall’incertezza, dallo smarrimento. I ricordi delle strade vuote, delle piazze deserte, quasi spettrali, rimarranno a lungo nei nostri pensieri.
In questa situazione paradossale, in cui tutto veniva chiuso la Caritas ha dovuto, in un certo qual modo, reinventarsi per continuare a svolgere il proprio servizio. Si, perché questa situazione ha fatto emergere ancor più situazioni di povertà, anzi, ne faceva emergere delle nuove. Quindi la Caritas non poteva e non voleva fermarsi. Da una parte, c’era la provvidenza che arrivava da chi aveva di più e dall’altra c’era l’impegno di distribuire quanto arrivava, nonostante tutte le restrizioni presenti, anche attraverso le diverse Comunità parrocchiali della nostra Diocesi.
È proprio in questo periodo che emerge una nota positiva per la nostra Caritas, il coinvolgimento dei giovani che, casualmente, trova la sua piena attuazione nel cuore della pandemia. Infatti, la Caritas diocesana, diversi mesi prima, aveva lanciato un progetto per i giovani, per far conoscere loro, attraverso la formazione e il servizio concreto, i diversi servizi offerti, e quindi a dare una testimonianza evangelica con il servizio ai più poveri. A questo invito hanno risposto quattro giovani provenienti da alcune comunità parrocchiali. Sono stati proprio loro, con il loro impegno ed i loro entusiasmo, con la pandemia che incalzava, che hanno dato una spinta non indifferente all’azione della Caritas.
Accanto a tutte le attività concrete non sono mancati i momenti di confronto con gli operatori delle Caritas parrocchiali grazie ai nuovi strumenti di comunicazione fino a qualche mese prima quasi sconosciuti. È proprio grazie a queste nuove piattaforme online che si son potuti fare mensilmente degli incontri formativi e di confronto.
Sono tante le iniziative fiorite in questo periodo, la maggior parte nate come risposta alle tante esigenze che la pandemia metteva in evidenza.
Tutto questo e altro ancora è stato racchiuso in un breve filmato (GUARDA) presentato dal direttore della Caritas, don Nicola Macculi, accompagnato dall’equipe diocesana e dai volontari, agli operatori delle Caritas parrocchiali nell’ultimo incontro tenutosi presso la parrocchia Santa Maria della Porta nei giorni scorsi. È stato un bell’incontro soprattutto perché, dopo tanti collegamenti online, era il primo in presenza e poi è stata anche una bella occasione in cui alcuni volontari hanno raccontato la propria esperienza vissuta nella Caritas in questo particolarissimo anno.