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Cresce l’attesa per ammirare Lecce dall’alto. Intanto è cominciato il conto alla rovescia: l’inaugurazione dell’ascensore che renderà fruibile il campanile del duomo si terrà a gennaio, subito dopo le festività natalizie, e già si annuncia come un evento da iscrivere negli annali e tra le pagine di storia patria.

 

 

 

Presto i visitatori della città barocca potranno finalmente affacciarsi dai balconi del terzo registro del campanile e godere della vista del centro urbano e del suo paesaggio. Si potrà così soddisfare una delle richieste più ricorrenti da parte dei turisti. La cooperativa sociale ArtWork, grazie al successo del progetto LeccEcclesiae, ha potuto commissionare e finanziare interamente il cantiere per il completamento del restauro del campanile e la sua dotazione con l’ascensore. Ora, Artwork si prepara a rendere fruibile il più importante punto panoramico di Lecce e del Salento. Ecco i dettagli.

Nei prossimi giorni il campanile ritornerà a svettare libero su Piazza del Duomo. Sono in corso i lavori per la rimozione delle impalcature che hanno ingabbiato per nove mesi la torre campanaria. Le impalcature sono state indispensabili per realizzare i delicati e puntuali interventi di recupero e restauro, affidati alla Marullo Costruzioni, delle parti murarie in pietra leccese più corrose dal tempo e dalle intemperie che erano presenti su tre delle quattro facciate. Il cantiere per la fruizione e valorizzazione del campanile è stato occasione per svolgere un’importante ricognizione dello stato di conservazione della struttura e compiere i necessari interventi di manutenzione e tutela, come previsti dal progetto che è stato redatto dal direttore dei lavori, l’arch. Giuseppe Fiorillo, e approvato dalla competente Soprintendenza di archeologia, belle arti e paesaggio per la provincia di Lecce. Inoltre, il campanile è stato finalmente dotato di un parafulmine, un importantissimo dispositivo a tutela dell’edificio storico, installato dalla Alpha Costruzioni e Impianti e con l’intervento specialistico della ditta Edilizia Acrobatica.

All’interno del campanile, la ditta Marullo Costruzioni ha completato il delicato e complesso intervento di sistemazione della struttura portante dell’ascensore. Si tratta di una torre in acciaio, autoportante, provvista di innovativi dispositivi antisismici che, in caso di terremoto, non interferiscono ma preservano la struttura muraria.

Sempre nel corso della settimana appena iniziata, nella torre ci sarà l’alloggiamento di cabina, guide e parti meccaniche dell’ascensore, eseguiti dalla ditta Otis, e continueranno i lavori di adeguamento e nuova realizzazione degli impianti elettrici.

Completeranno l’opera, l’allestimento degli interni e l’installazione delle attrezzature tecnologiche e multimediali. Su ogni balcone i visitatori avranno a disposizione alcuni tablet quali moderni binocoli hi-tech che permetteranno di “leggere” il paesaggio urbano e rurale, sino alla costa, grazie all’utilizzo della realtà aumentata progettata dalla società Mediafarm.

Ecco le prime specifiche tecniche dell’ascensore. La corsa dei 45 metri si compie in 45 secondi. L’ascensore è capace di accogliere sino a 5 persone. La salita e la discesa si effettuano solo in ascensore, non sarà possibile salire sul campanile a piedi.

Soddisfatto l’arcivescovo Michele Seccia: “Ormai siamo in dirittura d’arrivo. E dalla mia vista privilegiata di dirimpettaio del nostro campanile ho potuto seguire direttamente i lavori fin dal montaggio dei primi ponteggi fino alla mia visita settimanale all’interno del cantiere. Ora che vedo compiere ai componenti dell’imponente impalcatura il ‘viaggio di ritorno’ verso il basso, non posso che congratularmi con Paolo Babbo anzitutto, il presidente di Artwork e con tutte le maestranze che in tempi record si apprestano a consegnare alla città e ai visitatori di ogni parte del mondo, un’opera che fino a pochi anni fa sembrava impossibile”.

“Non vedo l’ora di tagliare il nastro e di essere tra i primi cinque passeggeri a scalare la torre più alta della città e da lì contemplare le bellezze di una terra che ho amato fin dal primo giorno del mio arrivo a Lecce”, ha concluso Seccia.

 

 

 

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