Don Ugo De Blasi “ha rappresentato per noi il vero baluardo della più alta espressione della fede e della santità. Povero di spirito, apparteneva a quella schiera di uomini che l’Eterno riserva per sé per compiere le sue meraviglie”.
Sono parole di Vito Pellegrino, papà di mons. Carmelo Pellegrino, sacerdote di origini leccesi, che lo scorso 7 febbraio è intervenuto a Lecce con una sua personale testimonianza su don Ugo De Blasi (LEGGI IL TESTO INTEGRALE) nella settimana che la Chiesa di Lecce ha dedicato al Venerabile Servo di Dio e che ha avuto il suo apice nella concelebrazione del 9 febbraio (LEGGI), presieduta in cattedrale dal card. Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle cause dei santi, durante la quale, lo stesso porporato salentino ha ufficialmente consegnato alla diocesi il Decreto di Venerabilità.
“L’angoscia e le preoccupazioni risucchiano la nostra vita in un gorgo mortale - sono ancora parole di Vito Pellegrino, chiamato a testimoniare nella causa di beatificazione la sua conoscenza diretta di don Ugo -, per cui pretesti, capricci e vie di comodo oscurano in noi l’ascolto e la sequela del Signore. Ma con lui, per grazia di Dio, noi ci sentivamo al sicuro da ogni pericolo, perché col suo buon esempio ci rafforzava nella fede, col suo insegnamento ci ammaestrava con paterna saggezza e con la sua intercessione ci proteggeva da ogni male. Dovunque vive e opera un sacerdote santo, Dio fa sentire la sua presenza”.
Una relazione, quella di don Carmelo, che, attingendo alla sua conoscenza personale e alla Positio super virtutibus, ha ripercorso per lunghi tratti la vita, le gioie, le sofferenze e la santità di don Ugo e che merita di essere letta, riletta e conservata da chi desidera conoscere meglio il santo sacerdote leccese.