“Era povera e non ha mai desiderato… di uscire dalla povertà; era malata e non ha mai desiderato la guarigione; era poverissima e tuttavia… se aveva in regalo qualcosa, spesso la regalava ai bambini. Cos’ha da insegnare a noi, dopo cento anni dalla sua nascita al Cielo, questa piccola grande Santa? Ella ci ricorda innanzitutto che la povertà, indipendentemente dalla propria condizione sociale, deve essere una disposizione interiore in conformità a Cristo che per noi “da ricco che era si fece povero”, si legge nella seconda Lettera ai Corinzi.
Al termine della concelebrazione eucaristica dei sacerdoti componenti il Comitato per la canonizzazione della Venerabile Luigia Mazzotta - don Michele Marino, parroco del Sacro Cuore in Lecce, Papas Nik Pace e don Michele Giannone – don Roberto D’Amico, postulatore nel processo canonico che riguarda la giovane “Santa di Via Maglie”, ha preso la parola per indirizzare un saluto a tutti i presenti in occasione del 102° anniversario della morte della Venerabile.
Sono passati 102 anni da quando la Venerabile Luigia Mazzotta - “la santa di via Maglie”, come la chiamavano i suoi contemporanei leccesi - è salita al cielo.
Si è svolta a Lecce una Via Crucis in Piazzetta Luigia Mazzotta, nei pressi dell'ex ospedale “Vito Fazzi”.
Dopo aver ascoltato la testimonianza della prof.ssa Letizia Mazzella, già docente prezzo l’Università del Salento, durante l’ora di preghiera che ogni terzo giovedì del mese si svolge nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore di Lecce - proprio davanti alla tomba che raccoglie i resti mortali della Venerabile Luigia Mazzotta - naturale è sorto l’impulso a partecipare a quante più persone possibile quell’esperienza straordinaria. Anzi, senza mezzi termini, soprannaturale. Ecco, dunque, il senso di questa intervista.
Anche Maria Rosaria Manzo, figlia del defunto diacono Arturo, ha scritto un breve messaggio per ricordare la sollecitudine di don Oronzo per il riconoscimento della santità di Luigia Mazzotta.