Si conclude stasera la Visita Pastorale dell’arcivescovo Michele Seccia alla comunità di Cavallino. E si conclude con un altro dono: il conferimento del ministero dell’accolitato al seminarista della parrocchia Gianmarco Sperani. L’ultimo passo di avvicinamento all’ordinazione diaconale e poi, a quella presbiterale.
Originario di Cavallino, 30 anni. Dopo la maturità classica Gianmarco ha conseguito la laurea in scienze religiose, poi ha iniziato il cammino formativo nel seminario regionale di Molfetta nel 2017. Dopo aver concluso, nel febbraio del 2022, il ciclo di studi istituzionale, presso la sede molfettese della Facoltà teologica pugliese, col baccellierato, si è iscritto alla licenza in teologia ecumenico-patristica presso l’Istituto ecumenico San Nicola di Bari. Conta di concludere entro quest’anno la specializzazione.
Il 29 giugno scorso è stato ammesso dall’arcivescovo Seccia tra i candidati agli ordini del diaconato e del presbiterato. Il 25 ottobre successivo lo stesso pastore gli ha conferito il ministero del lettorato e questa sera, a conclusione dell’intensa ed entusiasmante visita pastorale nella sua parrocchia, alle 18, gli conferirà il ministero dell’accolitato.
L'accolitato è il secondo dei ministeri istituiti (l’altro è il lettorato). Nel suo concreto esercizio, è destinato a mettere in risalto l'intimo legame che esiste tra liturgia, eucaristia e carità. Così come sottolinea la liturgia stessa dell'istituzione "l'accolito è costituito per aiutare il diacono e servire il sacerdote. Pertanto è suo compito curare il servizio dell'altare, aiutare il diacono e il sacerdote nelle azioni liturgiche, specialmente nella celebrazione della Messa; inoltre, distribuire, come ministro straordinario, la santa comunione tutte le volte che i ministri (ordinari) non vi sono o non possono farlo, per malattia, per l'età avanzata o perché impediti da altro ministero pastorale, oppure tutte le volte che il numero dei fedeli, i quali si accostano alla sacra mensa, è tanto elevato che la celebrazione della messa si protrarrebbe troppo a lungo. Nelle medesime circostanze straordinarie potrà essere incaricato di esporre pubblicamente la SS. Eucaristia e poi riporla; ma non di benedire il popolo. Potrà anche - in quanto sia necessario - provvedere all'istruzione degli altri fedeli che, per incarico temporaneo, aiutano il diacono e il sacerdote nelle azioni liturgiche" (n. VI).