La Visita Pastorale dell’arcivescovo Michele Seccia, dopo Pisignano e Vanze da oggi e per tre giorni fa tappa ad Acquarica di Lecce, a pochi chilometri da Lecce, nella vicaria di Vernole.
Con il parroco di San Gregorio Nazianzeno in Acquarica, don Valentin Diac, sacerdote della diocesi di Lecce ma di origini rumene, già intervistato l’altro giorno da Antonio Soleti a Radio Portalecce (GUARDA) in quanto ospite della rubrica settimanale “Servi inutili… ma a tempo pieno”.
Quale realtà sociale e parrocchiale troverà l’arcivescovo venendo in visita pastorale ad Acquarica?
Ci piacerebbe dire che la realtà sociale e quella parrocchiale si incastrano come due pezzi di un puzzle, ma purtroppo oggi non è più così. Una volta tutta la realtà sociale aveva il profumo della parrocchia. Le persone di Acquarica sono grandi lavoratori, responsabili, con grande rispetto per la terra da cui traggono profitto lavorandola con impegno, ma purtroppo una parte di loro vive la comunità in modo saltuario. Ci sono, invece, coloro che continuano a farne parte in modo attivo, impegnandosi con grande amore e dedizione. La liturgia domenicale, come quella dei momenti forti, è celebrata con grande devozione, che negli ultimi anni ho visto crescere. Manca nella comunità la fascia giovanile, ma credo che sia proprio l’età critica che oggi è molto fragile.
Quali sono i punti di forza e le fragilità più evidenti della tua comunità nei tre ambiti di liturgia, catechesi e carità?
Uno dei punti forti della comunità è il profondo senso di fede che la lega al patrono San Gregorio Nazianzeno; tanto è vero che quest’anno un bel gruppo di giovani ha desiderato di fare parte del comitato festa. Vedo l’interesse della comunità nel crescere nella fede, nonostante l’età di molti di loro. La comunità ha un grande cuore quando si tratta dell’aspetto caritativo e nel tempo della pandemia si è visto concretamente. Forse il punto fragile è nell’ambito catechistico considerata la presenza minima dei fedeli, che ancora devono comprendere l’importanza della conoscenza della dottrina nei vari aspetti.
Che cosa vi attendete dalla Visita Pastorale e quali sono gli obbiettivi da raggiungere a breve e media scadenza?
Da quando sono arrivato ad Acquarica insisto sulla lettura della Sacra Scrittura in modo regolare, particolarmente la domenica per vivere bene il giorno del Signore. Nello stesso tempo stiamo insistendo sulla scoperta della preghiera della chiesa (lodi e vespri), perché una parte della comunità pensa che sia solo per una categoria di persone. La visita del nostro arcivescovo può aiutare la comunità a comprendere sempre di più che non si è soli, ma che si fa parte di una grande famiglia. La comunità aspetta il suo pastore come un padre, garanzia d’un amore che trascende le realtà quotidiane, sentendoci Chiesa anche nei tempi difficili.