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Prende il via oggi la Visita Pastorale dell’arcivescovo Michele Seccia alla parrocchia di San Michele Arcangelo in Trepuzzi. Don Emanuel Riezzo è parroco della comunità dal 2021 e nell’intervista presenta la sua famiglia parrocchiale ai lettori di Portalecce.

 

 

Don Emanuel, quale realtà sociale e parrocchiale troverà l’arcivescovo venendo in visita a Trepuzzi nella tua comunità?

La parrocchia di San Michele Arcangelo è pronta ad accogliere l’arcivescovo per tre giorni. Seppur il periodo rappresenti la fine delle attività pastorali della comunità, l’obiettivo è quello di accoglierlo nel migliore dei modi con tutti i gruppi della parrocchia e con i bambini e i ragazzi del catechismo. Sarà bello incontrare nella nostra quotidianità il pastore, e sarà ancora più bello condividere e festeggiare con lui la chiusura di un anno pastorale davvero intenso anche grazie al Giubileo parrocchiale che stiamo vivendo in occasione del 60° anniversario della Dedicazione della chiesa, appena festeggiato lo scorso 10 maggio (e che si chiuderà il prossimo 29 settembre). Nel ricordo, sempre vivo, del caro don Antonio Pellegrino, fondatore e primo parroco della comunità, al quale l’arcivescovo è rimasto legatissimo.

Quali sono i punti di forza e le fragilità più evidenti della tua comunità nei tre ambiti di liturgia, catechesi e carità?

Il punto di forza più evidente in tutti gli ambiti della pastorale della parrocchia di San Michele Arcangelo è, chiaramente, il grande supporto di un vero e proprio “esercito” di volontari: colonne portanti della comunità senza le quali nessun sogno potrebbe prendere vita. La passione e l’entusiasmo dei volontari di San Michele, in tutti i campi, è davvero la linfa vitale che mantiene viva la comunità, spronandoci a migliorare sempre di più. Quando tante persone, però, condividono gli stessi luoghi e, nonostante la diversità delle mansioni, passano tanto tempo insieme, è chiaro che si mettono in evidenza anche alcuni lati caratteriali di ognuno che, a volte, vanno un po’ smussati e modellati per poter vivere in armonia con l’altro. Ed è in quel momento che si trova qualche difetto anche nel punto di forza più grande di tutti. L’impegno, allora, è proprio quello di avere il coraggio di mettersi in gioco in tutto e per tutto, con tutti e per tutti, tralasciando le comodità e le abitudini di ognuno per poter dare il massimo supporto alla comunità con spirito di servizio e carità.

Che cosa vi attendete dalla Visita Pastorale e quali sono gli obiettivi da raggiungere a breve e media scadenza?

Dall’arcivescovo ci aspettiamo quello che, in realtà, ha sempre fatto ogni volta che è venuto ad incontrare la comunità anche in passato: preghiera, custodia e accompagnamento. La preghiera di un vescovo sempre attento ai bisogni di tutti, la custodia di un padre premuroso e misericordioso verso tutti i suoi figli, l’accompagnamento di una guida sicura che non ci lascia soli ma che, in ogni occasione possibile, ci fa sentire tutto il suo amore e la sua tenerezza nei nostri confronti. Con l’augurio che questi giorni di grazia che arricchiscono ancora di più quest’anno già così importante per tutta la comunità, possano farci sentire tutti ancora di più non solo Chiesa… ma soprattutto casa!

 

 

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