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Sono stati giorni di grazia e gioia infinita quelli vissuti nella parrocchia guidata da don Emanuel Riezzo, che nel Giubileo micaelico ha accolto il padre e pastore della Chiesa diocesana in visita pastorale.

 

 

Dalle abitazioni agli ammalati alle attività commerciali e imprenditoriali, dalle case di riposo ai centri pastorali, dalle zone centrali a quelle periferiche, sono tanti i luoghi che tra il 31 maggio ed il 2 giugno scorsi hanno goduto della presenza paterna e sollecita dell’arcivescovo.

Giunto a pochi giorni dai festeggiamenti per il 60esimo anniversario della Dedicazione della grande chiesa intitolata a San Michele Arcangelo, Seccia ha vissuto della quotidianità di una famiglia parrocchiale che conosce molto bene. Per questo in queste celebrazioni non ha fatto altro che ringraziare il giovane parroco per la laboriosa opera “di prossimità” che sta portando avanti spronandolo a non perdere mai l’entusiasmo ma anzi di trovarne sempre di nuovo, ed alla comunità che vive e realizza con grandissima solerzia le sue attività pastorali ha ricordato sempre l’esempio del suo fondatore don Antonio Pellegrino, che in pochi anni lo stesso arcivescovo ha conosciuto per la sua forza instancabile e la sua incrollabile fede.

Agli uomini, donne, ragazzi e anziani pietre vive della parrocchia l’arcivescovo ha richiamato l’importanza di essere testimoni seri e coerenti del Vangelo. Celebrando l’Eucaristia conclusiva nel salutare la comunità, l’arcivescovo ha voluto benedire i fedeli parafrasando una parte della preghiera eucaristica III che era stata scelta proprio per la messa di saluto. Sulla comunità di Sant’Angelo ha invocato la pienezza dello Spirito Santo, perché nutrendosi del corpo e sangue di Cristo possa in Lui diventare un solo corpo ed uno spirito.

 

 

 

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