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Un lungo pomeriggio, di memoria ma anche di unione, quello vissuto da tutta la comunità trepuzzina per l'ultimo saluto a don Arcangelo Giordano, deceduto nella mattinata di sabato scorso.

 

 

Erano in tanti, i fedeli presenti già a mezzogiorno quando la salma è stata traslata dall’abitazione del presbitero trepuzzino, adiacente la matrice, e posta ai piedi dell’altare della chiesa di Maria Santissima Assunta per il momento di preghiera guidato da don Antonio Bruno insieme a parroci delle tre parrocchie di Trepuzzi.

Le spoglie sono rimaste al via vai dei pellegrini fino alle 16, quando l’arcivescovo di Lecce, mons. Michele Seccia ha celebrato l’eucarestia con il rito delle esequie, assieme a mons. Fernando Filograna, vescovo di Nardò-Gallipoli, don Vito Caputo, vicario generale, al parroco di Maria Santissima Assunta, don Luca Bisconti, al vicario parrocchiale, don Gianmarco Sperani, ai parroci di Trepuzzi e a molti sacerdoti, diaconi e religiosi della diocesi.

Durante l’omelia funebre, l’arcivescovo ha ricordato in breve il lungo percorso di vita sacerdotale di don Arcangelo, uno su tutti la costruzione della chiesa Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, in una zona periferica del comune trepuzzino. “Credo - ha affermato il vescovo - che non ci possa essere una coincidenza più bella di questa, pur nella solennità della Pentecoste, celebrare la liturgia funebre per un sacerdote che ha vissuto tanti anni del suo ministero con attenzione e devozione”. “Ma il bene - ha proseguito l’Arcivescovo - non conosce le porte di sicurezza delle case, il bene va oltre e non può essere dimenticato, ecco perché suscita attenzione, preghiera, imitazione. Il bene ricevuto rimane nel segreto dell’anima. E se siete così numerosi, vuol dire che in tanti che siete stati formati, confessarti e benedetti da don Arcangelo”. “Questo - ha terminato il presule leccese- mi fa capire la gratitudine della diocesi che ho trovato e che attraverso il ministero di tanti presbiteri ancora oggi continua ad essere feconda, sia di vocazione che di ministero”.

Presenti anche durante la celebrazione un gruppo di fedeli provenienti dalla parrocchia Sacro Cuore, di Monteroni di Lecce, che hanno voluto onorare con la loro presenza, i due anni gioiosi e ricchi attività parrocchiali di don Arcangelo avvenuti dal 1990 al 1992. Anche il primo cittadino, Giuseppe Maria Taurino, che in rappresentanza di tutte le istituzioni, ha voluto ricordare, con un messaggio, il suo storico parroco al quale era molto legato.

Non ha fatto mancare il suo affetto e la sua preghiera l'arcivescovo emerito di Lecce, mons. Domenico D'Ambrosio, nel messaggio di commiato pronunciato dal parroco della matrice all’assemblea al termine del rito funebre.

Prima della benedizione finale, particolarmente commovente è stato il messaggio letto dai nipoti, della sorella Annetta Giordano, residente a Firenze, nel quale affermava la sua vicinanza e unione nella preghiera, lo ringraziava per aver contribuito con affetto alla sua formazione cristiana e ricordava che “Prima di partire venni a salutarti ad Albano e insieme alla tua benedizione mi donasti la supplica alla Regina del Santissimo Rosario, la stessa che ieri ti ha abbracciato, concedendoti la sua materna benedizione”.

 

 

 

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