“Giungano alla senatrice Poli Bortone gli auguri di buon lavoro al servizio del bene comune. I Leccesi hanno democraticamente scelto il primo cittadino per i prossimi cinque anni e ora tocca al nuovo sindaco accogliere e trasformare in sapienti scelte amministrative le attese dei suoi concittadini”.
Con queste parole l’arcivescovo Michele Seccia ha voluto salutare il nuovo sindaco della città. “Ho incontrato più volte durante gli anni del mio ministero a Lecce la senatrice Poli Bortone - continua l’arcivescovo -. Di lei ho sempre apprezzato l’amore per questa città ma anche la sua tenacia e il suo coraggio oltre che le sue competenze. Non posso nascondere, però, che la persona che di più mi lega a lei sia l’arcivescovo Cosmo Francesco Ruppi del quale entrambi abbiamo avuto il dono e la gioia, sia pure per ruoli, luoghi e tempi diversi, di godere della sua amicizia e della sua ricchezza umana e spirituale”.
“Quando nel 2021 - ricorda Seccia - abbiamo commemorato in cattedrale don Cosmo nel decimo anniversario della sua morte, ho avuto la possibilità di scoprire, anche attraverso il racconto di alcuni aneddoti della senatrice, quale bel rapporto li univa non solo dal punto di vista umano ma soprattutto come il loro legame prendesse le mosse dalla ricerca del bene della città. Quante idee, quanti progetti e quante soluzioni sono arrivate per Lecce in quegli anni dal dialogo tra loro due: la Chiesa locale e l’amministrazione civica insieme, nel rispetto dei ruoli ma con l’unico obiettivo di rendere sempre più bello il volto di questa città”.
“Non mi permetto di fare delle raccomandazioni al nuovo sindaco: non ne ha bisogno, la sua esperienza è una grande garanzia - aggiunge l’arcivescovo -. Le chiedo soltanto di aver cura soprattutto delle periferie, di prestare ascolto al disagio e alla povertà che giungono da alcuni quartieri di Lecce. Famiglie e persone sole che spesso scelgono il nascondimento e il silenzio pur di conservare un residuo di dignità. A lei chiedo di saper investire le proprie energie sui giovani che vedo sempre più attratti dalla fuga verso altri lidi; di non trascurare i disabili e di lavorare al contrasto alle diverse forme di dipendenza”.
“Mi sento – sottolinea ancora - e sono cittadino di Lecce fin dal mio arrivo nel 2017 e il sindaco, ieri come oggi e in futuro, mi troverà sempre al suo fianco quando si tratterà di impegnarsi intorno a progetti che rendano questa città sempre più accogliente, più inclusiva, più solidale. Più bella dentro e fuori”.
“Infine - conclude Seccia -, sento il dovere di ringraziare il sindaco uscente, Carlo Salvemini. Anche con lui, in tutti questi anni, che coincidono con il mio servizio episcopale in questa diocesi, non sono mancati momenti di confronto e di feconda collaborazione. Ne ho apprezzato la grande passione politica e le scelte coraggiose pur nelle difficoltà di essere alla guida di una città del Sud”.