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È successo un’altra volta. Questa volta in ospedale, nelle cappelle del “Fazzi” e dell’Oncologico “Giovanni Paolo II”. In quest’ultimo caso è stata profanata l’Eucarestia: ignoti hanno portato via dal tabernacolo la pisside con le ostie consacrate.

 

 

Alcune ore prima, don Gianni Mattia, cappellano del presidio ospedaliero leccese aveva denunciato il furto di alcuni vasi sacri dalla sagrestia della cappella dove quotidianamente egli celebra, compreso il calice della sua ordinazione sacerdotale.

Immediata la reazione dell’arcivescovo Michele Seccia che ha inviato un’accorata lettera alla comunità diocesana (LEGGI). “Non sono qui a rammentarvi - scrive Seccia - ciò che la legislazione canonica prevede per tali delitti - già ampiamente riportata nella lettera del 31 gennaio scorso (LEGGI) -, ma per ribadire a gran voce, a nome di tutta la comunità diocesana, il dolore per il fatto accaduto e  la preoccupazione che questi atti così oltraggiosi verso Nostro Signore e il popolo di Dio non siano casi isolati, ma sempre più frequenti ed efferati”.

Poi l’appello agli autori del delitto: “Con la stessa fermezza di un padre di famiglia, mi rivolgo a te, a voi che avete compiuto tali atti criminosi: convertitevi! Con la vostra condotta avete tentato di spegnere il barlume di speranza dei nostri fratelli e sorelle più fragili, che ogni giorno si recano davanti al santissimo sacramento per consegnare le proprie paure, angosce, fatiche. Ma vi dico anche: coraggio! c’è misericordia per tutti, se si ritorna al Signore contriti di cuore. che il Dio misericordioso vi doni misericordia e vi conceda il dono della speranza”.

In riparazione del grave gesto profanatorio, l’arcivescovo ha annunciato che domani 10 settembre presiederà l’Eucarestia nella cappella dell’Oncologico e ha disposto che in ogni chiesa della diocesi sia celebrata una messa riparatoria con l’adorazione eucaristica.

 

 

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