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Il 20 giugno 1997, don Michele Seccia da Barletta, venne eletto vescovo della Chiesa di San Severo e nel Palazzetto dello sport di quella città volle ricevere l’ordinazione episcopale il successivo 8 settembre. Come a sancire un legame sacramentale forte e duraturo.

 

 

 

Durante la stessa celebrazione, succedendo al vescovo Silvio Cesare Bonicelli, trasferito alla Chiesa di Parma, iniziò il ministero episcopale nella sua prima diocesi. A distanza di 25 anni, su invito dell’attuale vescovo di San Severo, mons. Giovanni Checchinato, stasera 17 ottobre alle 19 tornerà in quella cattedrale per lodare e ringraziare il Buon Pastore nella celebrazione eucaristica insieme con il clero e il popolo di San Severo per i suoi 25 anni di episcopato

“Da subito - scriveva mons. Domenico Niro, vicario generale di San Severo ai tempi del vescovo Seccia - ci rendemmo conto di avere a che fare con un amico più che con un vescovo: indimenticabili il suo sorriso, la sua capacità di accoglienza senza filtri nei confronti di tutti, la sua disponibilità senza confini, che lo faceva protagonista di ogni evento, da quelli  squisitamente  pastorali, a quelli culturali, a quelli sociali  soprattutto laddove c’era necessità di prendere e far prendere a cuore la sorte dei più indifesi e dei poveri, attenzione questa che ha caratterizzato tutto il suo servizio pastorale. Ne è testimonianza l’opera-segno del grande Giubileo del Duemila da lui strenuamente voluta: la nuova sede della Caritas diocesana realizzata nell’ex complesso dei Salesiani in San Severo, ancora oggi una delle più belle realtà socio-pastorali di cui la diocesi può andare fiera”.

Per l’arcivescovo Seccia, dunque, tornare a San Severo è come tornare nella culla del suo ministero di successore degli Apostoli e rivivere con rinnovato slancio e feconda speranza quell’8 settembre 1997: profondo il senso di gratitudine verso Colui che lo ha voluto, per ultimo, anche pastore della Chiesa di Lecce.

 

 

 

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