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È tradizione della Chiesa cattolica dedicare l’ultimo giorno dell’anno solare al ringraziamento. Questa sera in tutte le parrocchie della diocesi - in cattedrale alle 18 presiederà l’arcivescovo Michele Seccia - , al termine della messa vespertina (primi vespri della solennità di Maria SS. Madre di Dio e alla vigilia della Giornata mondiale della pace) sarà intonato il più antico inno di ringraziamento, il Te Deum.

Prendendo in prestito un articolo apparso ieri su famigliacristiana.it, il sito del più diffuso settimanale italiano, cerchiamo di scoprire qualcosa in più sull’inno. In coda all’articolo il video dell’esecuzione di quello musicato da Marc Antoine Charpentier il cui preludio viene da sempre utilizzato in tv come sigla dei collegamenti in Eurovisione.

ll Te Deum (estesamente Te Deum laudamus, "Dio ti lodiamo") è un inno cristiano di ringraziamento che viene tradizionalmente cantato la sera del 31 dicembre, per ringraziare dell'anno appena trascorso durante i primi vespri della solennità di Maria Ss. Madre di Dio oppure in altre particolari occasioni solenni come nella Cappella Sistina ad avvenuta elezione del nuovo pontefice, prima che si sciolga il conclave oppure a conclusione di un Concilio.

Chi l’ha scritto?

Sono diversi gli autori che si contendono la paternità del testo. Tradizionalmente veniva attribuito a San Cipriano di Cartagine, oggi gli specialisti attribuiscono la redazione finale a Niceta (non il patrono di Melendugno ndr), vescovo di Remesiana (Dacia inferiore) alla fine del IV secolo. Secondo una leggenda (risalente al più tardi a una cronaca milanese del sec. XI falsamente attribuita al vescovo Dacio) il Te Deum è stato intonato da Sant’Ambrogio e Sant’Agostino il giorno di battesimo di quest'ultimo, avvenuto a Milano nel 386, per questo è stato chiamato anche "inno ambrosiano".

Chi l’ha musicato?

Il Te Deum è stato musicato da diversi autori: Giovanni Pierluigi da Palestrina, de Victoria, Händel, Mendelssohn, Mozart, Haydn e Verdi. Da sempre la musica del Te Deum è stata utilizzata in diverse occasione: il preludio del Te Deum H. 146 di Charpentier viene usato come sigla di inizio e fine delle trasmissioni in Eurovisione ed è anche suonato alla fine di tutti i concerti dei Nomadi. Il Te Deum viene anche intonato dal coro nel finale del primo atto della Tosca di Giacomo Puccini. Alcuni versi del testo sacro sono stati usati per la colonna sonora del film “Il gobbo di Notre Dame” della Disney, in particolare nel pezzo “Rifugio (Sanctuary!)”, che accompagna la scena in cui Frollo sta per uccidere Esmeralda sul patibolo e le scene dell'assalto alla cattedrale.  

Qual è il contenuto?

L'inno si può dividere in tre parti:
-La prima, fino a Paraclitum Spiritum, è una lode trinitaria indirizzata al Padre. Letterariamente è molto simile ad un'anafora eucaristica, contenendo il triplice Sanctus.
-La seconda parte, da Tu rex gloriæ a sanguine redemisti, è una lode a Cristo Redentore.
-L'ultima, da Salvum fac, è un seguito di suppliche e di versetti tratti dal libro dei salmi. 
Solitamente viene cantato a cori alterni: presbitero o celebrante e il popolo.  

 

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