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Si è svolto nei giorni scorsi presso il “nuovo” seminario di Castromediano, nuova sede dell’Istituto superiore di scienze religiose metropolitano “don Tonino Bello” di Lecce, il primo incontro dei docenti cui ha preso parte anche l’arcivescovo Michele Seccia.

 

 

 

Lo specifico dell'Istituto superiore metropolitano di Scienze Religiose "don Tonino Bello" va letto con lo sguardo proteso al futuro e nell'ottica della continuità.

"Proprio mentre Bari è frontiera di pace - ha affermato Seccia nel salutare i professori -, la nostra comunità diocesana vuol portare avanti il progetto iniziato dal compianto mons. Ruppi con l'intento di rendere questa istituzione accademica un rilevante polo di studi per tutto il Mediterraneo".

Non solo, allora, la fruibilità dell'Istituto Superiore a livello di efficienza ma soprattutto la sua appetibilità a livello di offerta formativa con itinerari volti a valorizzare le ricchezze del territorio.

" Lecce vuol dire barocco - ha insistito l’arcivescovo -, significa arte non solo da esportare quanto anche da ammirare e studiare. Tutta la letteratura sapienziale nonché la salmodia sono intrise del “bello” per eccellenza, Cristo Gesù; la bellezza stupisce, meraviglia, ammira, rimanda al trascendente. Ecco perché l’anno scorso ho fortemente desiderato (in accordo con il direttore mons. Luigi Manca ndr) l’istituzione di un corso di specializzazione in teologia della bellezza, perché ognuno possa imparare ad apprezzare l'immane deposito culturale che il nostro territorio possiede".

La nuova locazione del polo studi teologico metropolitano manterrà tutti i comfort e gli spazi che lo renderanno vivibile e funzionale al suo scopo.

“Non mancherà la biblioteca - ha concluso mons. Seccia - che resterà al centro della città, né le sale lettura o le postazioni internet, facilmente raggiungibili senza dover fare i conti con il traffico e soprattutto con la possibilità di far sentire a casa i docenti e gli alunni che qui prestano il loro servizio e si formano".

Dopo i giorni della lenta ripresa, la nuova sede dell'Istituto superiore di scienze religiose è un ulteriore segno di rinnovamento per una Chiesa locale che vive e annuncia la speranza.

 

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