Parliamo dei preti dell’antico Israele, di gente che nasceva già sacerdote in virtù dell’appartenenza all’antica tribù di Levi, da Dio “messa da parte” per le sue cose! Persone impastate di Sacra Scrittura, di leggi e norme liturgiche, gente dalle mani sempre a mollo nelle abluzioni, per poter maneggiare le cose sacre. Gente talmente esperta di Dio, talmente appagata dal proprio ruolo sacro da non aver bisogno di uscire fuori dal tempio, nemmeno se vengono angeli ad annunciare che Dio li aspetta in una stalla… Gente che ha fatto residenza o in parrocchia, soprattutto nelle sacrestie, o nel “privé spirituale” di qualche movimento o associazione, con un curriculum zeppo di qualifiche e corsi di aggiornamento teologici…Incapaci di uscire fuori dal tabernacolo del proprio “Io” per inseguire un Dio, quello di Gesù Cristo, che non sta mai fermo, in cammino da quando è nato su questa terra… E noi “bravi bambini cattolici”, incapaci di riconoscere i segni dei tempi, celebriamo tutti gli anni un Dio che si incarna nella mia umanità, quella di ieri, di oggi e di sempre, e tuttavia, continuiamo a difendere o a tollerare una fede raggrinzita sotto la teca di un passato che non può più tornare… Non rischiamo di lasciare Dio in attesa, fuori dalla nostra vita, soltanto perché ancora la messa non è finita!