In Lc 2,12 si legge che il Bambino Gesù venne deposto in una mangiatoia, ma non si fa accenno alcuno agli animali. A identificarli nel bue e nell’asinello ci penserà la tradizione apocrifa successiva. Ad essi fanno riferimento libri illustri dell’Antico testamento, come Levitico, Isaia, Zaccaria…Comunque senza indugiare in ricerche storico - letterarie che non ci competono, questi due animali sono considerati gli animali della quotidianità, tipica del tempo di Gesù. Il bue, animale mondo, sacrificio prezioso da donare al tempio, animale capace di sostenere il giogo fastidioso e pesante dell’aratro… L’asino, animale pacifico, contrapposto al cavallo impiegato nella guerra, rappresenta spesso nei quadri biblici la cavalcatura regale, (vedi l’ingresso di Gesù a Gerusalemme), abbastanza testardo e altrettanto capace di trasportare carichi pesanti. E a noi, cosa dicono? Che possiamo avere Dio a un palmo del nostro naso, che siamo in grado di riscaldare il cuore di Dio in persona se ogni giorno siamo disposti, con la testa bassa dell’umiltà, a portare il peso di una vita vissuta con coerenza, a caricarci sulle spalle il peso di questa Chiesa, a volte, un po’ vacillante e appesantita da errori, scandali e povertà, a continuare a puntare i piedi della fede, come gli asini, anche sotto le bastonate di chi mette in discussione tutto ciò in cui crediamo. Ecco il Bue e l’asinello, maestri d’eccezione per la nostra fede natalizia!