Si è tenuta ieri, presso l’Unità operativa di emodinamica e cardiologia interventistica dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, la cerimonia di consegna di quindici televisori, compresivi di materiale per l’installazione, all’Unità operativa complessa diretta dal dott. Giuseppe Colonna.
Promotore dell’iniziativa l’associazione “Cuore e mani aperte - OdV”, che da ventidue anni opera all’interno del nosocomio leccese su iniziativa del cappellano del Fazzi, don Gianni Mattia.
Alla cerimonia erano presenti il direttore generale Asl Lecce, Stefano Rossi, la dott. Carmen Attanasi, in rappresentanza della Direzione medica di presidio, i rappresentanti dell’associazione e il dott. Colonna.
La donazione, che non si limita alla sola consegna dei televisori, ma si completa con l’installazione degli stessi nelle stanze di degenza, così che possano essere fruibili da subito, si inserisce nell’ambito della mission dell’ente del terzo settore presieduto da Don Gianni Mattia. Infatti, l’associazione, negli ultimi anni, ha sviluppato una sempre maggiore attenzione verso l’umanizzazione delle cure e degli spazi ospedalieri, che numerose ricerche dimostrano ormai come fondamentale all’interno di un percorso di salute.
Per don Gianni Mattia “L'ospedale è un luogo affollato e chiassoso durante il giorno. Ricordo quando ancora non sapevamo cosa fosse l'isolamento da pandemia, che i corridoi erano sempre vocianti. Visitatori, pazienti, infermiere/i che con toni vigorosi sovrastavano alcuni silenzi in quelle giornate che per alcuni iniziavano storte e confuse. E poi gli Oss con i loro carrelli scricchiolanti e i medici sempre di corsa tra una visita e l'altra. La sera quando i visitatori vanno via e il crepuscolo si affaccia a colorare di sé il cielo tutto cambia. Quelle pareti bianche si ripiegano sul grigio e il silenzio diviene pesante come se fosse un masso messo sul petto di ciascuno e con un peso sul cuore questo batte con più fatica. Chissà quali pensieri attraversano gli occhi chiusi di chi riflette sulla propria vita e su chi, senza dirlo, teme di non riuscire a ricordare i colori di una nuova alba! Camminando silenzioso tra quei corridoi notturni alle volte mi accorgevo di come anche le mie vesti colorate sembravano spegnersi della loro allegria. E come in passato ci siamo detti che le voci, il rumore della vita, anche di quella chiassosa, possono inclinare le certezze della solitudine e oggi, grazie al vostro vociare, al vostro portarci nel vostro cuore e sulle vostre bocche chiacchierine, doniamo 15 televisori all'unità operativa di emodinamica e cardiologica interventistica. Colori, suoni, storie, film, vite altrui, cartoni, satira, la normalità aiuterà i cuori a non perdere quel profumo che dà la speranza per il domani”.