È arrivata, come ogni anno, nella notte di sabato scorso, in piazza Duomo a Lecce, con una staffetta che è partita con il treno da Trieste, “La luce della pace”, proveniente dalla grotta della natività da Betlemme.
Ad accoglierla sono stati oltre 1000 scout della metropolia di Lecce, guidati dall'arcivescovo Michele Seccia, che per primo ha acceso la lampada chiedendo ai presenti di diventare costruttori di pace nel proprio quotidiano. Presente alla cerimonia di accoglienza anche il sindaco di Lecce Carlo Salvemini, che ha sottolineato come il valore della pace sia un valore universale da ricercare e perseguire ogni giorno, nel quotidiano con azioni concrete.
A Betlemme, nella Basilica della Natività, una lampada arde da secoli sul luogo che ricorda la nascita di Gesù. È alimentata dall’olio offerto a rotazione dai cristiani delle diverse nazioni del mondo.
Dal 1986 su iniziativa della Radiotelevisione Austriaca uno scout, poco prima di Natale, accende una fiamma dalla lampada nella grotta di Betlemme e la porta in aereo a Vienna.
Da qui la luce viene distribuita in tutta l’Europa dagli scout. Anche questo servizio risponde all’impegno degli scout: amore del prossimo e fraternità internazionale.
E così la luce passa di mano in mano e raggiunge le parrocchie e le case di coloro che desiderano custodirla per i giorni del Santo Natale.
E sarà come se ciascuno l’avesse accesa personalmente nella grotta di Betlemme.
La permanenza della Luce di Betlemme nelle nostre case deve ricordarci che la pace è un impegno che riguarda, non solo i potenti della terra, ma anche ognuno di noi nel suo piccolo quotidiano.
Tante famiglie e comunità parrocchiali hanno accolto negli anni questo segno di Luce e di Vita, tante sono rimaste indifferenti, alcune hanno chiuso la porta rifiutandola, come avvenne per Maria e Giuseppe a Betlemme la notte di 2019 anni fa, ma questo non ci deve scoraggiare, anzi ci dà la grinta per continuare a bussare sicuri che insieme si può cambiare il mondo in meglio.