L’avvento della cultura digitale ha mutato alcuni paradigmi spazio-temporali nei quali l’uomo è da sempre abituato a vivere. Di fatto sono state generate mutazioni psico-cognitive che pongono le basi per una nuova antropologia.
Non c'è dubbio che a cambiare non sia stato solo il linguaggio delle nuove generazioni, ma anche il contesto culturale e antropologico.
Dobbiamo considerare che la relazione interattiva sul web è orizzontale: cioè pone sullo stesso piano ogni idea, ogni opinione, che sembrano, di conseguenza, avere tutte lo stesso valore. Da qui una mentalità sincretista e relativista che dipinge Gesù come uno dei tanti profeti! Si cerca, peraltro, di imitare ciò che appartiene alla nostra tradizione cattolica, per condurre i ragazzi su strade fuorvianti, come i simboli cristiani rielaborati per la costruzione di un cristianesimo superstizioso e indebolito, ben lontano dal messaggio del vangelo.
Ma i giovani hanno sete di verità, non di confusione; e tutta questa opera di disinformazione può diventare una preziosa occasione per far riscoprire ai ragazzi la verità sul senso della vita!
Nella nostra epoca i giovani, nel pieno di un’apparente energia, avvertono un senso di solitudine e disorientamento. Hanno bisogno di aiuto, nella loro crescita personale, per difendersi dalla convinzione che esista solo la vita presente senza una prospettiva futura, cultura diffusa soprattutto dai mezzi di comunicazione.
Al futuro-promessa si è sostituito il futuro-minaccia! Non essendo proposti loro valori che diano una corretta visione della vita, i giovani sembrano aver smarrito il senso autentico della vita e sono privi di qualsiasi slancio vitale.
Si tratta, allora, di comunicare ai giovani l’apprezzamento per il valore positivo della vita, suscitando in essi il desiderio di spenderla al servizio del bene per loro e per la comunità da cui dipendono.
“La Chiesa deve rispondere alla grande sfida che pone l’educazione in questo momento della Storia, deve disporsi ancora una volta a dare il suo contributo alla formazione della persona umana” (Cardinale Zenon Grocholewsky, I Congresso Internazionale sull’Educazione Cattolica, Valencia 29 aprile 2008).