“Il Papa sui social: perché è partito da Twitter?”. Prova a rispondere a questa domanda il nuovo #tutorialweca diffuso nelle pagine YouTube e Facebook di Weca ma anche sul sito www.weca.it.
Si tratta, com’è noto - di una serie di appuntamenti formativi curati dall’associazione dei Webmaster Cattolici (WeCa). I video, condotti dal giornalista di Tv2000 Fabio Bolzetta, sono realizzati da WeCa in sinergia con l’Ufficio nazionale per le Comunicazioni sociali e con il Centro di ricerca sull’educazione ai media all’informazione e alla tecnologia (Cremit) dell’Università Cattolica di Milano.
Ricordando l’approdo su Twitter nel dicembre 2012 di Papa Benedetto XVI per un messaggio quotidiano sul social network, il tutorial spiega le cinque ragioni di questa scelta. La prima è legata al fatto che “su Facebook i commenti negativi sono prominenti rispetto a Twitter e agli altri social”. Ma c’è anche un altro motivo: “Twitter è il social degli ‘opinion leader’, delle voci influenti”. WeCa segnala anche che con i suoi 280 caratteri “Twitter ci aiuta a valorizzare le parole” e “rende ‘storici’ i messaggi”. Un’altra particolarità di questo social network evidenziata dal tutorial è quella che aiuta a “fare chiarezza tra ufficialità e non ufficialità”.