“La morte di Prigozhin è una sorta di morte annunciata perché, da quando, il 24 giugno, aveva tentato quella specie di insurrezione, si era ribellato nei confronti del Cremlino, molti avevano pensato che la sua sorte fosse segnata”.
“L’incidente di ieri fa pensare che queste previsioni fossero azzeccate. Prigozhin era diventato un personaggio scomodo e agli occhi di Putin inaffidabile”. Lo dice il giornalista Fulvio Scaglione, per anni corrispondente da Mosca, commentando la morte in un incidente aereo del leader del Gruppo Wagner. “Prigozhin era stato una creatura di Putin ed era passato, grazie al suo appoggio e alla sua fiducia, in poco tempo da esserne il cuoco a capo degli hacker russi cui si attribuivano i fatti sconvenienti dell’Occidente e, poi, capo del Gruppo mercenario Wagner”.
Scaglione ricorda inoltre come Prigozhin fosse stato “una creatura di Putin” e “difficilmente poteva perdonargli una ribellione che metteva in discussione la gestione della guerra in Ucraina”. “Era diventato un personaggio inaffidabile e scomodo. Si era costruito la figura di chi voleva solo combattere per la patria senza intrighi. Rappresentava la contrapposizione tra combattente e generali che pensano a intrigare. La sua presenza inoltre impediva una ristrutturazione del Gruppo Wagner, importante soprattutto in Africa”.
Il giornalista sottolinea anche un altro aspetto da “non sottovalutare”, cioè che “nell’incidente di ieri sia stato eliminato anche il braccio destro di Prigozhin che era il capo militare”. “Quindi, la Wagner è stata decapitata e verrà dismessa. I suoi combattenti saranno o licenziati o reintegrati nell’esercito. Questo conferma che Putin ha scelto i suoi generali, molto contestati, e che Prigozhin era rimasto solo”.