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È mai capitato di chiederci, nel pieno dell’estate: “Che facciamo a Natale?”. Nulla a che vedere con i pranzi luculliani o con regali più o meno riciclabili. Solo il desiderio di un momento per ritrovarsi insieme, oltre le rivalità di parte, personali o di gruppo, ma allo stesso tempo con la ricchezza delle proprie differenze.

 

 

 

 

Così è venuta fuori l’idea di “Monteroni canta la pace. Mille voci sotto il cielo di Natale”. Un momento semplice ma dal valore simbolico. Stasera 22 dicembre, fuori dalla chiesa parrocchiale del Sacro Cuore, alle 19:30 si raduneranno tutti coloro che, accogliendo l’invito, andranno a formare un grande coro a cielo aperto, a unire le voci per cantare e proporre i canti della tradizione natalizia italiana. Con l’aiuto di uno schermo ledwall e in mano una piccola luce per creare atmosfera. Per condividere in modo semplice un desiderio comune, lasciare che il canto diventi preghiera da levare al cielo, ad accompagnare un anelito di Pace che è nel cuore di ciascuno, di popoli interi, dei poveri soprattutto.

A far da corona a questo appuntamento, il primo dal solstizio d’inverno, nella sala accanto alla chiesa è stata allestita una mostra di presepi artistici. Sarà possibile anche degustare le tradizionali “pittule”. A ben vedere, sono pur sempre caratteristiche di questo periodo, nonostante un’ampia e diffusa “destagionalizzazione”. Accompagnate da bruschette, pop-corn e vin brulè. Si tratta, in fondo, di cullare un sogno, renderlo preghiera levata al Padre, che ha mandato suo Figlio a vegliare sui passi dei poveri. E dal sogno che vien fuori un progetto, che poi chiama in causa l’impegno concreto.

Ecco come un sogno può divenire segno. Per quanto piccolo avrà sempre un significato. Helder Camara, vescovo brasiliano, amava ripetere che se uno sogna da solo è soltanto un sogno, se si sogna insieme è la realtà che comincia. Un canto e una preghiera, “Tu scendi dalle stelle” oppure “Astro del ciel”, non a una voce ma insieme a una sola voce. Di fronte agli orrori della guerra, è una piccolezza, ma serve a superare per qualche istante quegli ostacoli interiori che a volte impediscono uno sguardo libero e fiducioso. Un piccolo passo. Idea e sogno di una giornata di mezza estate: tante voci per un piccolo segno, indirizzato verso un sogno grande. Se siamo in tanti a sognare, allora è la realtà che comincia.

 

 

 

 

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