0
0
0
s2sdefault

Il prossimo 26 maggio si voterà per il rinnovo del Parlamento europeo. Questa data ci dà l’occasione di riflettere sull’Europa e sul suo destino.

Per farlo poniamoci una domanda: Cos’è l’Europa? Geograficamente è la penisola occidentale dell’Asia; ma questa penisola ha avuto dalla storia la possibilità di sviluppare caratteristiche uniche che ne hanno forgiato l’identità, tanto da divenire essa stessa un continente, anzi il continente che ha definito tutti gli altri.

Al suo interno essa è un sistema di relazioni, come l’ha definita il pensatore cattolico svizzero  Gonzague de Reynold. Queste relazioni sono necessitate dalla limitatezza territoriale e la molteplicità dei gruppi umani presenti sul suo territorio, diversi tra loro e anche molto ostili gli uni verso gli altri. Il particolarismo, caratterizzante questi gruppi, si legava con la contiguità spaziale, generando inevitabilmente relazioni che causavano la tendenza all’unità dell’Europa stessa, specie davanti a pericoli esterni provenienti dall’Asia o dall’Africa.

Lungo la sua storia, il principio di unità, che ha permesso a popoli diversi di sentirsi parte di un unico destino e di un’unica realtà, è stato donato dal cristianesimo che ha fatto dell’Europa la Res Publica Christiana, senza per questo distruggere l’identità e la particolarità dei popoli che la costituivano.

Nel momento stesso in cui tale unità è stata messa in discussione, con le divisioni della Cristianità, l’Europa è ripiombata nei particolarismi nazionali che hanno caratterizzato la sua storia, in particolare dalla Rivoluzione francese alla Seconda Guerra mondiale.

Le immani tragedie dei due conflitti mondiali hanno risvegliato l’idea di unità dell’Europa, soprattutto nella mente e nel cuore di tre statisti cattolici, Konrad Adenauer, Alcide De Gasperi e Robert Schumann.

L’Unione Europea, prodotto di quest’aspirazione, però non rispecchia l’idea dei padri fondatori. Infatti, voltando le spalle al cristianesimo, principio fondante dell’Europa, si è avviata verso una tecnocrazia e un burocraticismo onnipervasivo che la sta distruggendo. L’idea di unità pensata come uniformità, il disprezzo per l’identità dei popoli europei, la legislazione sempre più totalitaria, l’alta tassazione, l’incapacità politica di fronteggiare le pressioni migratorie, stanno trasformando l’Unione Europea in un nuovo totalitarismo che inevitabilmente genera disaffezione da parte dei popoli europei e desiderio di uscirne fuori. Se si continua così, l’Europa rischia di essere uccisa dal suo stesso governo.

Da qui l’imperativo urgente di riscoprire le sue radici cristiane e fare dell’Unione Europea una Confederazione dei popoli europei, sotto l’egida della santa croce.

 

Forum Famiglie Puglia