“L’Ufficio del Promotore di Giustizia del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, nelle persone del Promotore prof. Gian Piero Milano e del suo Aggiunto prof. Alessandro Diddi, ha disposto con decreto del 27 giugno 2019 l’apertura di due tombe presenti presso il Cimitero Teutonico”.
A dichiararlo ai giornalisti è il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Alessandro Gisotti, precisando che “la decisione si inserisce nell’ambito di uno dei fascicoli aperti a seguito di una denuncia della famiglia di Emanuela Orlandi che, come noto, nei mesi scorsi ha, tra l’altro, segnalato il possibile occultamento del suo cadavere nel piccolo Cimitero ubicato all’interno del territorio dello Stato Vaticano”.
“Le operazioni si svolgeranno il prossimo 11 luglio, alla presenza dei legali delle parti (oltre che dei familiari di Emanuela Orlandi e dei parenti delle persone seppellite nelle tombe interessate), con l’ausilio tecnico del prof. Giovanni Arcudi, del Comandante della Gendarmeria Vaticana, Domenico Giani, e di personale della Gendarmeria”, informa il portavoce vaticano, ricordando che “il provvedimento giudiziario prevede una complessa organizzazione di uomini e mezzi (sono coinvolti operai della Fabbrica di San Pietro e personale del COS, il Centro Operativo di Sicurezza della Gendarmeria Vaticana, per le operazioni di demolizione e ripristino delle lastre lapidee e per la documentazione delle operazioni)”.
La decisione giunge dopo una fase di indagini nel corso della quale l’Ufficio del Promotore – con l’ausilio del Corpo della Gendarmeria – ha svolto “approfondimenti tesi a ricostruire le principali tappe giudiziarie di questo lungo doloroso e complesso caso”.
“Va ricordato – dichiara Gisotti – che per ragioni di carattere giuridico l’autorità inquirente vaticana non ha giurisdizione per svolgere indagini sulla scomparsa, avvenuta in Italia, di Emanuela Orlandi; indagini che peraltro sono state condotte dagli inquirenti italiani – sin dalle prime fasi – con scrupolo e rigore professionale. Pertanto, l’iniziativa vaticana riguarda soltanto l’accertamento della eventuale sepoltura del corpo di Emanuela Orlandi nel territorio dello Stato vaticano”.
“In ogni caso, le complesse operazioni peritali fissate per il prossimo 11 luglio sono solo la prima fase di una serie di accertamenti già programmati che, dopo l’apertura delle tombe e la repertazione e catalogazione dei resti, porteranno alle perizie per stabilire la datazione dei reperti e per il confronto del Dna”, conclude Gisotti.