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“Gli errori, le incertezze e gli scaricabarile che hanno favorito l’avanzare del contagio hanno provocato danni per 1,2 miliardi di euro con effetti disastrosi sul piano ambientale, economico ed occupazionale”.

Lo dice la Coldiretti dopo la condanna dell’Italia da parte della Corte di Giustizia Ue, che ha accolto il ricorso della Commissione Ue contro ritardi e mancanze nelle ispezioni e nell’abbattimento delle piante infette da parte delle autorità nazionali.

L’organizzazione agricola però precisa: “Sotto accusa ci sono anche le responsabilità comunitarie a partire dal sistema di controllo dell’Unione europea con frontiere colabrodo che hanno lasciato passare materiale vegetale infetto poiché il batterio che sta distruggendo gli ulivi pugliesi è stato introdotto nel Salento dal Costa Rica attraverso le rotte commerciali di Rotterdam”.

I coltivatori diretti, poi, sottolineano che la “stessa Autorità europea per la sicurezza alimentare ha lanciato l’allarme sulla diffusione della Xylella che minaccia la maggior parte del territorio Ue dove tra l’altro sono stati individuati altri casi di malattia, dalla Francia alla Spagna, dalla Germania al Portogallo con il contagio che avanza inarrestabile verso nord”.
Secondo Coldiretti, a conti fatti, a causa di questa malattia “quest’anno sono andate perse quasi 3 olive su 4 in provincia di Lecce con il crollo del 73% della produzione di olio di oliva nell’ultimo anno. L’avanzata della malattia ha lasciato milioni di ulivi secchi dietro di sé, molti dei quali monumentali, mano mano che avanzava sul territorio spostandosi verso nord a una velocità di più di 2 chilometri al mese con conseguenze economiche, produttive e sociali: 5mila posti di lavoro persi nella filiera dell’olio extravergine di oliva con i frantoi svenduti a pezzi in Grecia, Marocco e Tunisia”.

Da qui le richieste: “Serve una strategia condivisa tra enti regionali, nazionali e comunitari per fermare la malattia”, spiega Ettore Prandini, presidente dell’organizzazione, che aggiunge: “Per effetto dei cambiamenti climatici e della globalizzazione si moltiplica l’arrivo di materiale vegetale infetto e parassiti vari che hanno provocato stragi nelle coltivazioni e per questo serve un cambio di passo nelle misure di prevenzione e di intervento sia a livello comunitario che nazionale anche con l’avvio di una apposita task force”.

 

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