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Il Coronavirus è stato creato in laboratorio da scienziati cinesi, anzi forse è causato dalle sperimentazioni sul 5G o ancora, a dirla tutta il Coronavirus non esiste proprio!

 

In questi mesi di assurdità simili, ne abbiamo sentite in continuazione, diffuse soprattutto attraverso i social network e tramite video su YouTube, capaci di ammassare milioni di visualizzazioni. Sabina Frank responsabile della public policy di YouTube per Europa Africa e Medio Oriente, ha invece affermato che la loro politica è quella di rimuovere i video che non rispettano i contenuti.

Per quanto sia difficile essere gli arbitri della verità, è importante difendere le persone da contenuti pericolosi. Ecco perché, per districarsi in una situazione così complessa, la strategia di YouTube si basa su quattro pilastri: rimuovere contenuti che violano le policy, dare maggiore visibilità ai contenuti autorevoli, ridurre la visibilità di quelli al limite, premiare anche economicamente contenuti che raggiungono i massimi livelli qualitativi.

Pertanto, nel caso del Coronavirus, tutti i video che hanno negato l'utilità del distanziamento sociale, o che hanno affermato che il Covid non esiste, sono stati continuamente cancellati.

A segnalare i "video incriminati" è un sistema automatico, le segnalazioni poi vengono verificate da esseri umani.
Basti pensare che più del 50% dei video riconosciuti dalle macchine sono stati rimossi prima di ricevere una sola visualizzazione.
Negli ultimi anni è in dubbio che YouTube abbia fatto grandi sforzi per limitare al massimo la disinformazione, e la diffusione delle note teorie del complotto

 

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