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Una recente ricerca dimostra che gli smartphone, sono diventati come il pupazzo che aiutava i neonati a fare la nanna.
Non solo per i ragazzi, ma anche per gli adulti.

 

 

 

Se ci si sveglia in piena notte, il 37% degli italiani, afferra lo smartphone e cerca di dare una rapida occhiata per poi cercare di riprendere il sonno. C'è una linea sottile tra la dipendenza e l'abuso. il 79% dei possessori di smartphone controlla il proprio apparecchio tutte le mattine, non più tardi di 10 minuti dopo essersi svegliato.

Tristan Harris un ex designer di Google, oggi è in prima linea, nella battaglia per costringere i colossi digitali, a creare prodotti che diano meno dipendenza.

Egli afferma che gli smartphone e i social network, sono progettati con lo scopo preciso di creare dipendenza.
Migliaia di persone lavorano per progettare algoritmi che siano letteralmente irresistibili, e per questo motivo che non riusciamo a sottrarci, nonostante gli effetti collaterali di questa dipendenza siano serissimi. Gli esperti la chiamo nomofobia che vuol dire letteralmente paura incontrollata di non avere accesso alla rete di telefonia mobile.
Un invito a riflettere. Qual è l'app che succhia di più il vostro tempo? Ognuno ha il proprio "padrone digitale" preferito.
Un consiglio per tutti: la nostra vita è troppo breve per trascorrerla davanti ad uno schermo da 5 pollici.

 

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