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Domani 10 dicembre si celebra il 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

È una ricorrenza certamente scomoda in Italia, oggi, davanti allo scenario imbarazzante e disarmante a cui stiamo assistendo, uno scenario di continua negazione e violazioni di diritti umani, uno scenario in cui sta venendo leso anche il nucleo primario di ogni diritto umano: la dignità della persona umana. Quale dignità davanti alla legge della strada?

Quando 70 anni fa', a Parigi, uomini e donne dell'Assemblea Generale dell'Onu si sedettero e scrissero quei trenta meravigliosi articoli, sognarono un mondo diverso. Un mondo che ancora facciamo tanta fatica a costruire… ma che è possibile. È possibile se ricordiamo che questa Dichiarazione, questo "pezzo di carta" che molti continuano a calpestare in modo così spudorato, è giuridicamente vincolante! Per cui potenzialmente ha una forza dirompente che può cambiare il corso della storia, se ce ne avvaliamo.

Facciamoci un regalo: andiamo a rileggerci (o leggerci.. ) questi 30 articoli. Sono articoli che riguardano tutti, perché i diritti umani sono di tutti, appartengono a tutti, sono trasversali a tutto, permeano ogni ambito della nostra società, sono vicini a tutti noi, alla portata di tutti.

Eleanor Roosevelt, tra le principali promotrici della Dudu (Dichiarazione Universale dei Diritti Umani) disse:

“Ma in fondo da dove partono i diritti umani? Nei piccoli luoghi, vicino a casa, così vicini e così piccoli che non possono apparire nelle mappe del mondo. Eppure, questi luoghi sono il mondo di ogni singola persona, il quartiere in cui vive, la scuola, la fabbrica e l’ufficio. Questi sono i luoghi nei quali ogni uomo, donna e bambino/a cerca equità, giustizia, uguali opportunità, il rispetto della propria dignità senza discriminazione. Se i diritti non hanno un significato in questi luoghi, essi non hanno alcun significato da nessuna parte. Senza un’azione concertata dei cittadini per difendere i diritti vicino a casa, cercheremo invano il progresso nel mondo”. I diritti umani sono da  proteggere e da promuovere a partire dal nostro quartiere, dalla nostra città...non sono qualcosa di lontano ed estraneo a noi.

Dalla Dudu sono nati i due Patti del 1966 (il Patto sui diritti economici, sociali e culturali e il Patto sui diritti civili e politici) e a ruota una serie di Carte, Dichiarazioni e Convenzioni Internazionali: Tra queste, esattamente venti anni fa', nel dicembre del 1998, venne adottata dall’Assemblea Generale, dopo un processo durato più di dieci anni, la  Dichiarazione sui difensori dei diritti umani. Facciamoci un secondo regalo: leggiamoci anche questa. All'art.1 si legge:  "Tutti hanno il diritto, individualmente ed in associazione con altri, di promuovere e lottare per la protezione e la realizzazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali a livello nazionale ed internazionale". Ognuno di noi è chiamato ad essere un difensore dei diritti umani!

Antonio Papisca, "papà" dei diritti umani in Italia, cui è dedicato il Centro di ateneo per i diritti umani dell'Università di Padova, durante una Marcia della Pace Perugia - Assisi disse: "il messaggio dei diritti umani è un messaggio di vita! E ci rende tutti responsabili".

Perciò domani si scenderà in piazza in oltre 80 città italiane e si accenderà una candela contro le violazioni dei diritti umani. L’iniziativa #dirittiatestaalta è promossa  da ActionAid Italia, Amnesty International - Italia, Caritas Italiana, Emergency e Oxfam Italia, e a Lecce aderiscono all'inziativa anche l'A.p.s. Camera a Sud e altre associazioni, istituzioni, scuole, persone. 

L'appuntamento per tutti a Lecce è fissato per domani 10 dicembre alle 18.30 in Piazza Sant'Oronzo.

 

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