La scrittura di don Tonino Bello è originale tanto per i contenuti che per lo stile. Ha un carattere proprio che anticipa e spiazza la stessa possibilità immaginifica del lettore o dell'ascoltatore.
Eppure, molti dei suoi scritti sono occasionali, spesso trascrizioni di discorsi, riflessioni, omelie, atti pastorali. Uno scrivere che, prima che offrirsi a chi legge, medita ad alta voce, in prima persona. A fronte di un tratto così fortemente caratterizzato, ogni tentativo di rileggere i suoi scritti rischia di essere un'intrusione indebita o di sfibrare la densità lirica nella scelta delle espressioni così come la profondità nella ricerca, nella spiritualità, nell'eco della Parola. Non nascondo che, mi sono avvicinato al lavoro di Michele Illiceto dal titolo “Parola di donna. La figura di Maria in don Tonino Bello” (La Meridiana, Molfetta 2020, pp. 233, € 18,00), con questa precomprensione ma, sin dalle prime pagine sono arretrato, mi sono arreso alla sintonia con cui si è posto sulla frequenza di don Tonino.
Più che una rilettura critica, si tratta di un vero e proprio accompagnamento per mano da parte dell'autore che si mette semplicemente al servizio della spiritualità che don Tonino aveva inteso comunicare. Non dirada l'originalità ardita delle intuizioni, né diluisce la profondità del pensiero con una retorica mascherata, al contrario ne spiega i significati nel senso più etimologico del termine: ne toglie le pieghe, perché il lettore più distratto possa soffermarsi più attentamente sulla scelta delle parole e dei significati. Se ne coglie così un'attualità ancora più vivida che riesce a parlare al cuore e all'anima del lettore e non solo alla sua curiosità intellettuale.
L'autore ha una preparazione eminentemente filosofica e il suo itinerario esistenziale, così come le stesse frequentazioni autoriali, i suoi scaffali, insomma, assomigliano molto a quelli del vescovo di Molfetta e di Pax Christi al punto da farci immaginare quest'opera come un naturale completamento di quella originaria. Nel mese di maggio, dedicato a una Maria dei nostri giorni, del silenzio e degli innamoramenti, delle piccole cose e delle attese, queste pagine possono rappresentare un ottimo filo di riflessione e di spiritualità.