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Un piccolo paese in provincia di Potenza, Castronuovo Sant’Andrea, è sede di due istituzioni impareggiabili, il Mig - Museo internazionale della grafica e il Museo internazionale del presepio “Vanni Scheiwiller”, allestito in modo singolare lungo il percorso che si snoda nel centro storico più antico.

 

 

 

Si tratta di oltre duecento presepi (sec. XVII - XXI) provenienti da tutto il mondo e raccolti negli anni dall’editore milanese Vanni Scheiwiller e dallo storico dell’arte Giuseppe Appella, originario di Castronuovo, che con la sua autorevolezza cura egregiamente i due musei.

È da dire che quasi tutti i presepi d’artista della collezione sono concepiti per un tavolo circolare del diametro di metri tre. Gli stessi ogni anno girano l’Italia in sedi prestigiose da Trieste a Palermo “quali messaggeri del grande mistero della natività e della Lucania”.

Ai presepi di artisti di fama internazionale quest’anno si aggiunge quello realizzato dal noto artista salentino Salvatore Spedicato, scultore di lungo corso, “storico” direttore dell’Accademia di belle arti di Lecce. Questa sua nuova opera acquisita dal Museo “Scheiwiller” sarà inaugurata sabato 10 dicembre prossimo alle 18 nella cappella Casa-Natale di Sant’Andrea Avellino, che si trova nel rione medievale “Manca” del paese lucano. Con l’occasione sarà data lettura di una “preghiera a Gesù Bambino”, scritta dallo stesso Spedicato.

 

 

 

 

Tale opera consta di 23 figure dell’altezza media di cm 40 e sono realizzate in diverse tecniche con vari materiali. Non manca l’applicazione di qualche tessera di mosaico, di una conchiglia naturale (il volto del Bambino, simbolo di regalità). Sono presenti gli animali: le pecore (bianca e nera), il cammello e, meno usuali nei presepi, il cane e il gallo. Fra le presenze insolite compaiono anche uno spauracchio, che pure si trova nella campagna “circostante”, come gli alberi (non a caso il pino, le palme, l’ulivo). A visitare la “sacra famiglia” arrivano anche gli spiriti puri, un angelo e un arcangelo (Gabriele che torna a visitare Maria) e, più distanziato, si ferma uno spiritello maligno. Non poteva poi mancare l’Ombra di Dio.

Ne risulta - commenta l’autore - “uno spazio evocativo (paesaggio naturale e culturale in comunione con la storia), intessuto di un coro figurativo stringato, arioso ed essenziale, abitato da lindore e leggerezza”.

 

 

 

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